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Pm10, Arpa Puglia segnalerà i “wind-days” alla Asl – Assennato: no ad allerta Ipa

TARANTO – Arpa Puglia segnalerà anche alla Asl di Taranto i “wind-days” affinché siano suggerite opportune cautele ai cittadini. Da tenere d’occhio, però, sono i Pm 10 e non gli Ipa*. E’ quanto si legge  in una nota trasmessa ieri mattina alla Asl di Taranto, Dipartimento di Prevenzione, dal direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato.

«In riferimento alla richiesta del prof. Marescotti di creare un sistema di allarme tipo wind-day per i cittadini sulla base della previsione dei picchi di Ipa totali – si legge – questa Agenzia fa presente che la proposta non può essere recepita sia perché  il parametro degli Ipa totali misurato da uno strumento che stima, con approccio di tipo fisico, le concentrazioni di  Ipa totali in atmosfera, non è normato da alcuna specifica legislazione sull’inquinamento atmosferico, sia, soprattutto, perché non ci è alcuna evidenza scientifica di effetti sanitari a breve o a lungo termine prodotti dai picchi mattutini di Ipa totali».

Poi, Assennato aggiunge un altro dettaglio: «Accogliendo sostanzialmente la proposta di Peacelink e del prof. Marescotti, Arpa Puglia suggerisce un altro percorso di informazione ai cittadini che si riferisce non già agli Ipa totali ma al particolato inalabile (Pm 10). In un passato non troppo remoto nel quartiere Tamburi si sono registrati superamenti dei limiti normativi del Pm 10 (più di 35 giorni l’anno con valori di media giornaliera superiori a 50 μg/m3)».

La notizia era stata anticipata ieri dal “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Nelle scorse ore, “InchiostroVerde” ha potuto acquisire da Arpa Puglia la nota  trasmessa non solo alla Asl, ma anche a Peacelink e – per conoscenza – al presidente della Regione Michele Emiliano e al sindaco Ezio Stefàno. Ancora una volta, il direttore generale di Arpa ribadisce l’opportunità di non concentrarsi sui picchi riguardanti gli Ipa (cavallo di battaglia di Peacelink),  ma di puntare l’attenzione sui Pm 10. Posizione che viene ulteriormente chiarita in un passaggio successivo: «La letteratura scientifica – spiega Assennato – ha evidenziato con certezza gli effetti a breve termine dei picchi di Pm 10. In particolare, la perizia epidemiologica effettuata dal prof. Annibale Biggeri con uno studio basato sulle time series ha evidenziato nel periodo preso in considerazione (fino al 2010) effetti sanitari prodotti nel quartiere Tamburi dai picchi di Pm 10.  Ad analoghe conclusioni è giunto uno studio non ancora pubblicato sugli effetti sanitari prodotti dai wind-day nel quartiere Tamburi  (contrastati coi non wind-day nello stesso quartiere e coi  wind e non-wind day in altri due siti cittadini)». 

Secondo Assennato “questo risultato autorizza a estendere l’informativa  predittiva che Arpa Puglia effettua nei confronti delle aziende impattanti due  giorni prima dell’evento alla Asl territoriale, in modo che vengano adottati opportuni interventi di informazione e orientamento ai cittadini, in particolare per la fascia di soggetti suscettibili (bambini, anziani, asmatici etc,). La natura meramente cautelativa della procedura è spiegata dal fatto che attualmente i valori di Pm 10 nelle centraline di Tamburi  nei wind days sono praticamente sovrapponibili a quelli riscontrati nei non wind-day. Si fa inoltre presente che, mediamente in un giorno-tipo un picco di pm10 si evidenzia nella centralina di Tamburi intorno alle ore 8.00 del mattino”.

A partire da ieri, il Servizio Agenti Fisici di Arpa Puglia estenderà al Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto nella persona del suo direttore, Michele Conversano, l’informazione sui wind-days.  «Questa misura è disposta nell’ambito dei principi di scienza post-normale e precauzionale fondati sulla trasparenza e  sulla attenzione nei confronti delle richieste dei cittadini – conclude Assennato – principi che sono alla base del Centro Salute Ambiente e del Progetto Jonico-salentino».

Ricordiamo che i “wind days” (giornate di forte vento) comportano il rischio di una maggiore diffusione delle polveri inquinanti sulla città e, in particolare, sul quartiere “Tamburi”.  Come previsto dal “Piano contenente le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi (TA) per gli inquinanti benzo(a)pirene e PM10″, approvato nel 2012 dalla Giunta Regionale pugliese, Arpa Puglia è tenuta a segnalare i “wind days” a tutte le aziende interessate – Ilva, EniPower, Amiu, Italcave, Taranto Energia, Eni raffineria, Cementir e Hydrochemical – affinché mettano in atto una serie di accorgimenti per limitare la diffusione di Pm 10 e Benzo(a)pirene. Ora analoga segnalazione arriverà anche alla Asl di Taranto.

Alessandra Congedo

*  Gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) sono un gruppo di sostanze chimiche dalle caratteristiche simili o omogenee. Il BaP è il benzo(a)pirene, anch’esso un IPA ma spesso trattato in evidenza per la sua pericolosità di cancerogeno accertato. Nel caso di Taranto, il benzo(a)pirene proviene quasi esclusivamente dall’attività dell’Ilva.

 

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