E’ necessario che vengano aumentati i controlli per la sicurezza, ripristinate le sanzioni nei confronti di datori di lavoro, dirigenti e preposti (dimezzate dal Dlgs 106/09), e inasprite le pene per i responsabili delle morti sul lavoro. A chi dice che è impossibile eliminare il rischio di infortuni sul lavoro rispondiamo che è obbligo delle aziende mettere in condizione di sicurezza i propri dipendenti, anche se ciò comporta un rincaro dei costi. Non si può fare economia sulla vita delle persone!
Questa non sarà l’ultima tragedia: finché il governo non invertirà l’ordine delle priorità, ponendo in cima la sicurezza dei lavoratori e solo dopo il profitto dell’impresa, nessuno sarà al sicuro. Il modo migliore di rendere giustizia per questo ennesimo omicidio “bianco” è di adottare subito tutte le misure necessarie a tutelare la vita della gente che lavora. Un paese che espone i suoi lavoratori a rischi mortali è un paese senza futuro.
Rifondazione Comunista Taranto
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