“E’ vergognoso quello a cui ho assistito oggi – continua la parlamentare tarantina – Ben due ricercatori, l’americano Purcell e il brasiliano Lopes, chiamati a Bruxelles alla Commissione europea proprio perché considerati tra i massimi esperti sulla Xylella, hanno chiarito, dati alla mano e sulla scorta di esperienze sul campo, che contro il batterio gli abbattimenti non servono e che un approccio integrato che miri a potenziare le buone pratiche agronomiche, e dunque la resistenza delle piante, può fermare il disseccamento degli ulivi. E’ quello che diciamo da tempo, è quello che dicono anche ricerche condotte sul campo in Puglia e diversi esperti italiani ed europei del settore. Ma Bruxelles – attacca D’Amato – ha risposto a queste evidenze sostenendo che la Xylella europea non abbia niente a che vedere con i casi californiano e brasiliano. Su che basi afferma ciò?”
“Non vorrei – continua la portavoce M5S – che l’intento della Commissione europea sia di favorire determinati interessi, compresi gli interessi di alcuni istituti di ricerca, giocando con la pelle della Puglia e degli altri agricoltori europei, come quelli francesi, che stanno vedendo diffondere il batterio sui loro territori. La Xylella è un batterio che muta geneticamente di continuo: ripartire da zero adesso con dei nuovi studi, tenendo ferme le misure estreme delle eradicazioni, porterà a dei risultati inapplicabili domani, perché domani il batterio sarà già cambiato”.
“Il governo italiano si svegli e suoni la sveglia anche a Bruxelles, se ne è capace – conclude D’Amato – In Puglia abbiamo già abbastanza prove che un mix di buone pratiche agronomiche e cure biologiche danno risultati ben più efficaci di abbattimenti e uso massiccio di pesticidi. I fondi europei si usino per questo, non per risarcire uliveti smembrati e terreni avvelenati”.
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