Tuttavia, scrive Andriukaitis, le attività di ricerca già in atto o pianificate per il futuro non devono in nessun modo rallentare il processo d’implementazione delle misure di emergenza. E’ urgente agire per non permettere un’ulteriore diffusione del batterio, nell’interesse delle aree colpite ma anche del resto d’Italia e dell’Unione Europea in toto. Infine -aggiunge Andriukaitis a Battaglia- le soluzioni di cura del batterio attraverso trattamenti empirici devono essere sostenute dall’evidenza scientifica. Una volta consolidata una soluzione di cura delle piante, sarà la stessa Commissione a chiedere ad EFSA un parere scientifico in merito.
La Commissione Europea, rassicura il Commissario, è in contatto con le Istituzioni Italiane e farà il possibile per assistere l’Italia nell’implementazione delle misure previste. Considerata l’urgenza di consolidare le soluzioni di cura e la ricerca in evidenze scientifiche da sottoporre alla Commissione e a EFSA, Peacelink auspica che, con l’aiuto ed il sostegno della Regione Puglia, i rappresentanti della comunità scientifica possano a breve termine mettere le Istituzioni Europee in grado di acquisire le evidenze scientifiche necessarie a una ridiscussione della decisione comunitaria e quindi ad una revisione delle misure di eradicazione delle piante.
Antonia Battaglia – Peacelink
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