Stiamo parlando della sostanza idrocarburica recuperata al netto del quantitativo di acqua. Nei giorni scorsi avevamo pubblicato un dato fornito dall’Ilva ad Arpa Puglia nella sua relazione finale sull’accaduto: il quantitativo di acqua frammista ad oli che si era sversato era stimato in 40.000 litri.
Ricordiamo che l’evento si era verificato la mattina del 26 ottobre ed era stato segnalato dall’Ilva ad Ecotaras, l’azienda che ha effettuato gli interventi di contenimento e bonifica. Interventi che si sono conclusi nella serata del 28 ottobre. Prima di ricevere la relazione finale di Ecotaras, Arpa Puglia aveva già ricevuto quella dell’Ilva nella quale veniva confermata la causa dello sversamento: il malfunzionamento di una valvola, ubicata nel reparto trattamento acque attinente all’impianto di laminazione del treno nastri 2.
L’azienda ha spiegato di aver predisposto un piano con una serie di accorgimenti che dovrebbero evitare il ripetersi di tali incidenti: dalla riduzione della soglia di chiusura della valvola all’utilizzo di un allarme visivo. Con la relazione sono state fornite le schede tecniche relative agli oli uilizzati negli impianti. Da segnalare, infine, che nei prossimi giorni Arpa Puglia produrrà la sua relazione finale con tutti i dettagli di quanto accertato. E noi saremo qui a fornirvi ulteriori dati.
Alessandra Congedo
Scatta un nuovo allarme sull’IMU, da metà settembre le sanzioni avranno un vero e proprio…
Un medico francese è sospettato di aver avvelenato 30 pazienti, 12 dei quali sono morti.…
Una famiglia ha prenotato una casa vacanze su Booking.com. Purtroppo al loro arrivo non hanno…
Vietati i graffi nelle automobili, questa volta partono ufficialmente sanzioni da oltre 300 €. Ecco…
Grandissime e importantissime novità per gli italiani: potrete dire addio definitivamente ai controlli fiscali. A…
Quando ancora non esisteva il termine in psicologia criminale, una serial killer ha operato indisturbata…