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Teleperformance, Slc Cgil: investigatori privati per i lavoratori in malattia

Quell’auto le ha messo così tanta paura che ha dovuto chiedere l’intervento dei poliziotti grazie ai quali ha scoperto che non erano malintenzionati, ma degli investigatori privati assoldati dall’azienda per cui lavora che tentava di scoprire se la donna fosse davvero in malattia oppure no. Accade anche questo quando si lavora per Teleperformance a Taranto. Dopo le bandierine per andare in bagno, le lettere di licenziamento per scarso rendimento e altre iniziative che hanno dell’incredibile, la multinazionale di call center ha deciso di utilizzare investigatori privati per controllare i dipendenti in malattia.

La giovane lavoratrice, vittima della incresciosa vicenda, dopo essersi insospettita dalla presenza di un’auto fuori dalla sua abitazione ha avuto seriamente paura quando il veicolo ha iniziato a seguirla nei suoi spostamenti. Qualche giorno dopo si è ritrovata destinataria di un provvedimento disciplinare per una presunta infrazione commessa dopo il termine dell’orario di reperibilità per la malattia, ma la vera sorpresa l’ha amaramente avuta quando l’azienda, dopo le che la donna aveva fornito e le sue spiegazioni e informato dell’intervento della Polizia in conseguenza del suo stato di agitazione, le ha risposto scrivendo “prendiamo atto di quanto da Lei comunicato in ordine alla Sua richiesta di intervento della Polizia, riservandoci ogni azione a tutela dei nostri diritti, ove da ciò derivassero conseguenze pregiudizievoli per nostra società”. Oltre il danno quindi, anche la beffa!

«Riteniamo tutto questo fuori legge e contrario alla normativa vigente, oltre che lesivo della privacy e della dignità della lavoratrice – ha tuonato Andrea Lumino, segretario della Slc Cgil Taranto – e, ritenendo questa modalità con cui Teleperformance controlla i dipendenti che sono in malattia, assolutamente vessatoria, abbiamo deciso di denunciare tutta la vicenda prima alla Procura della Repubblica e poi all’intera opinione pubblica. Come sindacato – ha aggiunto Lumino – non deleghiamo la nostra iniziativa solo all’azione legale, ma crediamo necessario contrastare quanto sta accadendo in questi giorni. Teleperformance è una multinazionale, ma non può dimenticare di rispettare le leggi dei Paesi in cui è insediata e, soprattutto, deve smetterla di adottare pratiche nei confronti dei lavoratori che sono degne di Paesi in cui il diritto del lavoro è una chimera».

Il segretario della Slc Cgil Taranto, inoltre, ha aggiunto che «non sappiamo a che punto voglia arrivare l’azienda, ma siamo certi che il limite per noi è già stato superato. Continueremo in tutte le occasioni ed in tutte le modalità a denunciare questi comportamenti osceni e non degni del peggior call center da sottoscala. Teleperformance ricusa i lavoratori per lo scarso rendimento: noi contestiamo l’inadeguatezza di questo management e ci chiediamo se questo modo di agire non abbia la finalità di rendere esplosiva la situazione. Non sappiamo più disponibili – ha concluso Lumino a tollerare questo modo di fare: Teleperformance dovrà rispondere di tutto questo nelle sedi competenti».

NOTA STAMPA – SLC CGIL

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