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Ilva: i tentativi per conquistare un pezzo di commessa Tap

TARANTO – L’Ilva è ancora in gioco nella partita per il Tap? Le voci favorevoli, contrarie o semplicemente titubanti si rincorrono. Lunedì scorso avevamo intervistato il Commissario straordinario, Corrado Carrubba, a Taranto per un incontro promosso dal Pd. Sentito a margine del convegno, Carrubba aveva affermato che la partita per la fornitura di tubi per il gasdotto internazionale è ancora aperta.

«Da quanto sappiamo – aveva detto – vi è ancora un confronto aperto con la stazione appaltante. La loro valutazione di non conformità, per fortuna non definitiva,  era dovuta a motivazioni essenzialmente tecniche. Chiedono tubi particolari e noi abbiamo fatto uno sforzo progettuale in questa direzione attraverso il nostro management».

Qualche giorno dopo, il 29 ottobre, Trans Adriatic Pipeline AG (TAP) comunica di aver assegnato a Salzgitter Mannesmann International GmBH un contratto per la fornitura di circa 270 km di tubi lineari per la sezione onshore a 48” pollici e per le connessioni curvilinee necessarie sia per la sezione onshore (48”) che per quella offshore (36”). Salzgitter Mannesmann international fornirà i tubi e le curve da 48” per la sezione onshore di Tap in Albania, Grecia e Italia e curve da 36” per la sezione offshore attraverso l’Adriatico. Il contratto comporta la fornitura complessiva di circa 170.000 tonnellate d’acciaio.

Seguono titoloni di giornali e siti web che parlano di  “schiaffo” ad Ilva e di partita praticamente chiusa, anche se è ancora in piedi un’altra tranche della commessa. Resta, infatti, da assegnare il contratto per i tubi lineari da 36” della sezione offshore e quello per il resto dei tubi da 48” della sezione onshore. “Speriamo che la partita lasci ancora spazi aperti per l’Ilva – aveva commentato su Repubblica.it Vincenzo Castronuovo della Fim Cisl di Taranto che aveva aggiunto: “Da quello che ci risulta  questi tubi hanno una lunghezza di 18 metri e all’Ilva siamo arrivati a 17,4-17,5. Per fare questa produzione servirebbe una modifica tecnica sul tubificio 2 che l’azienda sarebbe anche disposta a fare, ma devono esserci garanzie sulla commessa Tap“. 

Ma l’Ilva come si pone nei confronti di questa commessa? InchiostroVerde ha potuto visionare un verbale redatto ai primi di ottobre relativo all’analisi tecnica Tap dopo un incontro tenuto a Milano tra dirigenti e tecnici di Ilva e Tap.  E proprio gli aspetti tecnici sono stati al centro della questione. Tap ha fatto notare ad Ilva che, per ragioni di sicurezza, la Temperatura di Prova DWTT è il punto più critico della gara (-20 gradi così come da specifica). Da parte sua, Ilva ha confermato la piena accettazione di questa richiesta, affermando la propria capacità  ad eseguirlo come previsto da specifica tecnica. Tap e Ilva hanno analizzato nel dettaglio tutti i punti aperti e gli stessi – secondo quanto indicato nel verbale – sarebbero stati totalmente risolti o nettamente migliorati dall’Ilva. Si è fatto riferimento, in particolare, alla lunghezza del singolo tubo 18 m – 12 m. 

La lunghezza è considerata importante per TAP al fine di ridurre il numero di saldature da richiedere al general contractor.  Ilva ha confermato di essere disponibile a compensare i costi della saldature addizionali, causate dalla lunghezza inferiore a 18 m. L’Ilva, inoltre, ha dichiarato di aver migliorato  la propria offerta tecnica. Altro aspetto considerato importante da Tap è quello della ovalizzazione, necessaria per garantire un perfetto accoppiamento dei tubi in fase di saldatura da parte del general contractor. L’Ilva ha confermato di essere disponibile a compensare commercialmente questo aspetto e di aver migliorato la propria offerta tecnica. Infine, l’Ilva ha confermato a Tap la propria disponibilità a fornire ulteriori informazioni, in qualsiasi momento, al fine di organizzare ulteriori incontri. 

Insomma, l’azienda ha cercato e cerca tuttora di evidenziare gli sforzi in essere per superare gli ostacoli e compensare problematiche che ricadrebbero sulla vecchia gestione. Un punto di vista già espresso dallo stesso Carrubba nell’intervista rilasciata al nostro sito la settimana scorsa. «I tubi sono un segmento di produzione molto importante che la vecchia proprietà aveva un po’ abbandonato – aveva affermato – oggi, noi fatichiamo a recuperare sia il mancato investimento nell’ambiente che nell’innovazione e nella qualità di prodotto. Il mercato odierno non punta tanto sulla quantità ma su gamme elevate di qualità. La sfida dell’Ilva è anche questa». E adesso non ci resta che aspettare i prossimi passi di Ilva e  -soprattutto- di Tap.

Alessandra Congedo

 

 

 

 

 

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