Come si legge dal PIANO TERRITORIALE DEL COMUNE DI TARANTO PER LA PALUDE LA VELA
“Le criticità ambientali sono determinate dalla presenza di industrie siderurgiche, petrolifere e cementiere, che rappresentano le principali fonti di inquinamento per il suolo, il sottosuolo e per le acque di falda, nonché per i sedimenti marini.
Come indicato dalla Conferenza dei Servizi Istruttoria del 13/12/2010 svolta presso il Ministero dell’Ambiente, l’inquinamento prevalente per le diverse matrici ambientali è rappresentato dalla presenza dei parametri di seguito riportati.
Se analizziamo poi la mappa delle zone del territorio tarantino incluse nel SIN, possiamo facilmente notare che esse circondano la città che risulta quindi trovarsi al centro di un’area notevolmente inquinata. Verrebbe da chiedersi se forse, l’intera città, se non fosse abitata, non sarebbe inclusa essa stessa tra le zone da bonificare, così come già avviene per alcune aree del quartiere Tamburi.
È evidente che il rischio sanitario in un territorio così inquinato non può che essere alto e poco cambia se la città rientra o meno nella zona circoscritta dal SIN.
Pretenderemmo perciò di conoscere nei dettagli la caratterizzazione del suolo e delle acque dei siti dichiarati SIN e di quelli dichiarati non a rischio ed in particolare le concentrazioni degli inquinanti maggiormente presenti, anche qualora tali concentrazioni fossero al di sotto dei limiti di legge, ma tali comunque da rappresentare un rischio per la salute dei cittadini e per la contaminazione dei cibi.
Il Sindaco di Taranto, il Presidente della Provincia dovrebbero dedicare estrema attenzione a tale problematica che risulta essere fondamentale per le future politiche territoriali.
Giuseppe Aralla
Vittoria Orlando
Taranto Respira
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