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Ilva, Carrubba su commessa Tap: “Partita ancora aperta” – Tomaselli: “Aia rispettata al 91 percento”

TARANTO – Sul palco e in platea ci sono i tanti volti più o meno noti del Pd locale e coloro che rappresentano i cittadini nelle aule parlamentari:  dai deputati Michele Pelillo e Ludovico Vico al senatore Salvatore Tomaselli. Il convegno che si tiene alla Cittadella delle imprese sul tema  “Ilva e Taranto, ambientalizzazione e bonifiche. A che punto siamo?” corre il serio rischio di diventare una passerella politica in cui il Pd cerca di mostrare il suo volto migliore e un ruolo da “risolutore” dei problemi ambientali che da sempre attanagliano la città.

Per non cadere nella “trappola”, cerchiamo di concentrare la nostra attenzione sui nodi cruciali legati alla più stretta attualità e lo facciamo sentendo soprattutto le due voci “tecniche” ospiti sul palco: quella del Commissario straordinario Ilva Corrado Carrubba e del Commissario alle bonifiche Vera Corbelli. Nessuna preoccupazione da parte di Carrubba in merito all’ultima diffida datata 14 ottobre, trasmessa dal ministero dell’Ambiente all’Ilva in merito alla gestione dei rifiuti (leggi qui). «Non sono questi i problemi dell’Ilva – dice ad InchiostroVerde poco prima dell’inizio del convegno – l’Arpa Puglia ha notato che dei sacconi non avevano le etichettature previste ma abbiamo già provveduto a dare i chiarimenti richiesti».

Sul rispetto delle prescrizioni Aia –  l’80%, entro il 31 luglio 2015 – non si è sbilanciato: «Dovete chiedere al ministero dell’Ambiente», mentre sulla prescrizione più importante, la copertura dei parchi minerali, rimasta al di fuori di quell’80%, spiega: «Stiamo andando avanti nella realizzazione delle opere propedeutiche e degli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza del sedime dei parchi, cosa che si sta facendo ora anche in contraddittorio con Arpa Puglia. La tempistica è quella prevista dall’Aia e dai tempi necessari per fare una serie di cose che solo in parte dipendono direttamente dall’azienda».

In merito alla polemica sulla mancata presenza nella Legge di Stabilità varata in questi giorni dal governo della misura a favore delle imprese dell’indotto Ilva e al tweet del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che rispondendo al presidente di Confindustria Taranto ha buttato la croce sui Commissari Ilva, Carrubba preferisce glissare: “Ognuno ha il suo modo di esprimersi…”.

Carrubba preferisce andare al sodo: “Il Governo aveva assunto una linea di disponibilità da parte del ministro Guidi che non mi pare lei abbia smentito. Credo che sia emerso un intoppo tecnico in sede di presentazione della Legge di Stabilità e che non ci sia stata una volontà politica. Penso e mi auguro che il Parlamento, in sede di approvazione della Legge, possa trovare la risposta ad un problema come quello dell’indotto che vive una sofferenza importante. Più queste imprese vengono messe nella condizione di lavorare serene, più lavoriamo in tranquillità anche noi».

Infine, un cenno sulla commessa per la fornitura dei tubi per il gasdotto Tap. Partita persa, come annunciato da qualcuno settimane fa, o ancora recuperabile? «Da quanto sappiamo vi è ancora un confronto aperto con la stazione appaltante – precisa Carrubba – la loro valutazione di non conformità, per fortuna non definitiva,  era dovuta a motivazioni essenzialmente tecniche. Chiedono tubi particolari e noi abbiamo fatto uno sforzo progettuale in questa direzione attraverso il nostro management. I tubi sono un segmento di produzione molto importante che la vecchia proprietà aveva un po’ abbandonato. Oggi, noi fatichiamo a recuperare sia il mancato investimento nell’ambiente che nell’innovazione e nella qualità di prodotto. Il mercato odierno non punta tanto sulla quantità ma su gamme elevate di qualità. La sfida dell’Ilva è anche questa».

Sul tema delle bonifiche e del disinquinamento del mar Piccolo, si sofferma il Commissario straordinario Vera Corbelli, alle prese con un lavoro che definisce “immane”, di cui attori ed enti locali devono saper far tesoro in prospettiva futura. «E’ necessario che la piattaforma di azione che stiamo costruendo sia condivisa da tutti – sottolinea – dobbiamo e dovete essere uniti». Ricorda che per il mar Piccolo era stata prevista dal precedente Commissario straordinario una gara, che lei ha voluto stoppare perché non c’erano ancora le basi per procedere in quella direzione.

«Si rischiava un procedimento che in futuro avrebbe comportato il blocco dei lavori – dice la Corbelli – andando a minare le esigenze dei mitilicoltori. Con il nostro progetto di sistema, invece, stiamo cercando di salvaguardare tutti. E voglio tranquillizzare che procedendo così non si rischia di perdere i fondi, ma si costruiscono le basi per averne altri». Le attività del mar Piccolo, intanto, sono andate avanti. «Abbiamo effettuato delle ispezioni e censito tutto ciò che si trova nei fondali. A breve avvieremo 150 sondaggi profondi  per capire dove e come effettuare gli interventi necessari».

Infine, la voce di un politico, quella del senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd della Commissione Industria, che in merito al rispetto delle prescrizioni Aia da parte di Ilva, a margine del convegno, si sbilancia fornendo a InchiostroVerde un dato: «La relazione Ispra attualmente in fase di validazione al ministero dell’Ambiente consegna una fotografia che parla del rispetto del 91% delle prescrizioni Aia. Ovviamente sono fuori gli investimenti più grossi come quelli per la copertura dei parchi minerali, ma il 91% mi pare un buon dato». Purtroppo è l’entità puramente numerica, e non qualitativa degli interventi ambientali, a prendere il sopravvento. 

Alessandra Congedo

 

 

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