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Movimprese: in provincia di Taranto segnali di crescita (+0,54%) ma restano settori in sofferenza

Nel terzo trimestre 2015 il saldo tra cessazioni (376) e iscrizioni (635) al Registro delle imprese in provincia di Taranto è di +259, con un tasso di crescita dello 0,54%, il migliore della Puglia, il settimo in Italia. E’ quanto scaturisce dalle rilevazioni di Movimprese sulla nati-mortalità aziendale elaborate dal Centro Studi della Camera di commercio ionica. Soffrono il settore manifatturiero che totalizza un saldo negativo di -12 imprese e le attività finanziarie e assicurative (-7). Buona prestazione dell’artigianato (+24), segno positivo anche per commercio (+19) e costruzioni (+2). Crescono i servizi di informazione e comunicazione (+11), le agenzie viaggio ed i servizi alle imprese (+7), sostanziale tenuta dell’agricoltura (-1). Un peso statisticamente importante assumono le “imprese non classificate” (257), quelle cioè iscritte al Registro ma prive di codice di attività economica. Si tratta di nuove imprese ancora in fase embrionale che, nella maggior parte dei casi, non hanno ancora avviato la loro attività.

L’andamento di Taranto rispecchia quello nazionale che vede il Mezzogiorno fare meglio del Nord, con Napoli in vetta alla classifica con un tasso dello 0,67%. La Puglia cresce dello 0,41% (0,22% nello stesso periodo del 2014) ed è tra le 9 regioni italiane che nel periodo in esame hanno fatto registrare una vitalità più elevata della media nazionale (0,33%). Nella regione, dopo Taranto, seguono Foggia (0,47%), Lecce (0,44%), Bari (0,36%), Brindisi (0,27%). Regrediscono in maniera considerevole le aperture di procedure concorsuali. Rispetto al terzo trimestre del 2014 il calo è del 63%, mentre nel raffronto tra i primi nove mesi del 2015 e del 2014 la diminuzione è del 38%.

Il 2015 era iniziato con un saldo negativo: -179. La situazione è migliorata nel secondo trimestre: +373. Si è consolidata tra luglio e settembre: +259. Analizzando i primi nove mesi nel loro complesso, il saldo tra iscrizioni e cessazioni resta positivo (+433), ma sempre per effetto di quel nucleo di imprese “non classificate”. Tra gennaio e settembre 2015 i principali settori economici presentano segno negativo: commercio -135, agricoltura -79, attività manifatturiere -56, costruzioni -53, servizi alloggio e ristorazione -35, attività immobiliari -13, attività artistiche, sportive, intrattenimento -11. In controtendenza agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese +22, servizi di informazione e comunicazione +16, attività finanziarie e assicurative +5.

“Rileviamo che statisticamente il terzo trimestre del 2015 si chiude, tutto sommato, con segno positivo – afferma il Presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli – ma questo non deve indurci in valutazioni errate e frettolose. Allungando lo sguardo ai primi nove mesi del 2015, purtroppo, il quadro continua ad essere molto critico ed i maggiori segmenti economici sono in sofferenza. E’ positivo, invece, il calo delle nuove procedure concorsuali sia nel trimestre in esame, sia nel periodo gennaio/settembre 2015. Fa ben sperare la ricomparsa del segno più per commercio e costruzioni, ma serve prudenza e attenzione per capire se si tratta di una tendenza destinata a consolidarsi. In definitiva, l’andamento della nostra provincia rispecchia quello del Mezzogiorno e dell’intero Paese caratterizzato da un progressivo riposizionamento del sistema imprenditoriale, almeno in termini di vitalità anagrafica, ma le difficoltà sono ancora tantissime, soprattutto a Taranto”.

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