Pedicini ha chiesto alla Commissione di spiegare se ritiene ammissibile che i cementifici, autorizzati a svolgere attività di recupero di rifiuti, possano operare in assenza della registrazione prescritta dal regolamento “Reach” dell’Ue, nei casi in cui utilizzino clinker prodotto con le scorie degli inceneritori. Ha chiesto, inoltre, che la Commissione faccia sapere se considera l’assenza di autorizzazioni in materia di controllo ambientale e sanitario, sui prodotti ottenuti dal recupero delle scorie da inceneritore, conformi ad altri due regolamenti della Ue.
La gestione del clinker nelle cementerie, ha evidenziato Pedicini nell’interrogazione, non consente la distinzione per la produzione di questo componente tra gli elementi naturali provenienti dall’argilla e dal calcare e le scorie pesanti provenienti dai processi di incenerimento. Ciò, ha specificato il portavoce del M5s, appare in contrasto con quanto avviene abitualmente nei cementifici dove vengono utilizzate anche scorie nocive e altre tipologie di rifiuti. In tal caso, ha concluso Pedicini, il clinker ottenuto da questi processi non dovrebbe ricadere nei criteri d’esenzione dalla registrazione. Nei prossimi mesi, arriverà la risposta della Commissione europea e si farà chiarezza sui quesiti posti dal portavoce europeo del M5s.
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