Come detto, il Contratto vale circa 800 milioni, di questi 390 milioni per il sistema portuale, 207 milioni per il completamento dell’ospedale, 91 milioni per le bonifiche, 89 milioni per l’edilizia abitativa e la riqualificazione del quartiere Tamburi e del centro storico, 30 milioni per altre infrastrutture. Si è anche concordato per quanto riguarda l’Arsenale di prevedere, a fianco dell’utilizzo di una parte dell’area a fini di sviluppo turistico e culturale, la valorizzazione della capacità produttiva del sito per la manutenzione e le ricadute sulla cantieristica.
De Vincenti ha aggiunto che l’obiettivo è il completo risanamento ambientale del siderurgico, ma ha anche precisato che serve un salto di qualità nell’attività produttiva: “Serve un miglioramento gestionale e di qualità del prodotto – ha detto – in passato, durante la gestione precedente a quella in amministrazione straordinaria, l’Ilva aveva optato per una produzione di massa di qualità media. Ora, però, deve riposizionarsi su settori di più alta qualità nella produzione siderurgica per dare un futuro forte allo stabilimento”.
Inoltre, hanno portato il loro contributo il Commissario straordinario del porto di Taranto Sergio Prete, quello per gli interventi di bonifica e ambientalizzazione Vera Corbelli, l’Ammiraglio del Comando Marittimo Sud Ermenegildo Ugazzi e il presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli. Presenti anche, a rappresentare la complessità e l’interdipendenza del progetto, alti dirigenti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture, dei Beni culturali, dell’Ambiente, nonché dirigenti della Struttura di missione, del Dipartimento per le Politiche di Coesione, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e di Invitalia.
Alessandra Congedo
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