Peacelink, già autrice della denuncia che ha portato la Commissione Europea Ambiente a lanciare una procedura di infrazione contro l’Italia per il non rispetto delle norme in materia di inquinamento industriale, ha voluto sottolineare con questa nuova lettera che la preoccupazione è generata dal fatto che i fondi, che vengono presentati come necessari a opere di risanamento e adeguamento ambientale, potrebbero in realtà essere utilizzati per garantire il funzionamento corrente dell’ILVA.
La lettera indica, inoltre, che la questione ambientale è sempre all’ordine del giorno viste le emissioni ( quelle evidenti e non) e considerato che la preoccupazione generata dal continuo impatto ambientale dello stabilimento è molto diffusa e avrebbe portato la magistratura, secondo fonti giornalistiche, ad aprire nuove indagini. Domani a Taranto comincia il processo ILVA. Peacelink chiede quindi alla Commissione Europea di accertare che l’uso di nuovi prestiti delle banche all’ILVA non collida con le direttive europee e non sia finalizzato a tamponare una emorragia di perdite consistenti e continue.
Per Peacelink
Antonia Battaglia
Alessandro Marescotti
Luciano Manna
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