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Emergenza Ilva, la Fiom-Cgil lancia Sos a sindaco di Genova e presidente Regione

Il clima di incertezza e preoccupazione che si respira intorno all’Ilva trova eco anche a Genova, dove ha sede un altro stabilimento del gruppo. Sulla questione interviene la Fiom-Cgil Genova con una nota che riportiamo di seguito.

L’Ilva annuncia riduzioni di produzione, perdita di commesse e perdita di liquidità. Il presidente della Regione Puglia Emiliano parla di un’Ilva che si sta spegnendo con il rischio dell’esplosione di una bomba dal punto di vista sociale. Come è possibile che il sindaco di Genova e il presidente della regione Liguria siano in silenzio sapendo che nella nostra città Ilva rappresenta una delle grandi realtà industriali e occupazionali?

Le istituzioni locali insieme al governo e all’Ilva sono firmatarie dell’Accordo di programma, un patto fatto con i lavoratori e sindacato per chiudere l’altoforno in cambio della garanzia occupazionale e di reddito. Un accordo che non ha perso validità. Il governo deve intervenire in modo più massiccio per salvare il gruppo Ilva e le istituzioni locali devono difendere con decisione quel patto sull’Ilva di Cornigliano firmato nel 2005 e di cui sono garanti.

Il 23 settembre 2015 abbiamo incontrato la Commissione della Regione Liguria per un’audizione sulla vicenda Ilva. Anche il sindacato genovese ha lanciato l’allarme su Ilva e lo stabilimento di Genova. Abbiamo chiesto la convocazione urgente del Consiglio di vigilanza Ilva presso la prefettura di Genova. Ci era stato assicurato l’impegno da parte della regione Liguria affinché questo fosse convocato, ma a oggi assolutamente niente. E’ a rischio tutto il gruppo Ilva in Italia e anche a Genova: è a rischio la produzione, l’occupazione e gli stipendi. Noi non staremo a guardare, e se necessario faremo sentire la nostra voce con tutti gli strumenti a nostra disposizione

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