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Emiliano: “L’Ilva si sta spegnendo” – A Bari l’incontro con i sindacati

Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «l’Ilva si sta spegnendo» sia «dal punto di vista giuridico» sia per le perdite economiche «che non si fermano». Incontrando i sindacati di categoria, il governatore ha spiegato che «dal punto di vista tecnico giuridico, se non viene riambientalizzata, i giudici interverranno nuovamente come previsto dalle leggi. E dubito che sarà possibile un nuovo decreto, perchè se la Corte Costituzionale ha consentito il sacrificio di alcuni elementi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano, lo ha fatto perchè c’era un termine entro il quale le attività dovevano essere compiute: in quel modo si giustificava il sacrificio di quei principi». «Dall’altra parte – ha aggiunto – le perdite non si fermano, anche perchè dalle dichiarazioni che ho percepito, alla perdita ordinaria si è aggiunta anche una crisi generale del mercato dell’acciaio nel mondo, che sta aggravando la situazione che già non era positiva. E quindi questi due elementi mettono questa fabbrica grandissimo rischio».

LA STRATEGIA NON VA – «Le mie posizioni sull’Ilva hanno provocato nel governo particolare irritazione. Per non irritare il governo non ne ho parlato in Fiera del Levante. Non perchè non ce l’avessi come una ossessione nella testa. Ma per non irritare il governo in una fase in cui, lo devo dire, sta facendo talmente tanto che qualcuno lo contesta. Io non ho da fare critiche». Ha detto Emiliano ammettendo un timore: che “la strategia complessiva di questo intervento non ci porti né al risultato della riambientalizzazione né a quello di dare continuità aziendale». «Noi – ha proseguito – siamo preoccupati del fatto che la sicurezza sul lavoro non sia garantita dall’ultimo decreto essenziale per far funzionare la fabbrica. È anche vero che, con una mossa intelligente, la Procura ha restituito l’Afo2 con prescrizioni da adempiere».

Per Emiliano non serve «illudersi che sia sufficiente ottenere il miliardo e 200 milioni dalla Svizzera, ammesso che si riesca ad ottenere». «Ho l’impressione – ha aggiunto – che sia una somma insufficiente per l’ambientalizzazione, comunque certamente non ha niente a che vedere con il recupero di efficienza della struttura e non ha nulla a che vedere con la perdita di mercato che l’azienda sta subendo. E rispetto a questo le iniziative da prendere non hanno tanto carattere industriale, quanto carattere imprenditoriale tout court, nel senso che la fabbrica va riconsegnata a soggetti che sono in grado di governare il mercato dell’acciaio, con una una visione globale che attualmente i commissari non hanno, perchè nessuno dei commissari è uno specialista dell’acciaio». Emiliano ha annunciato una richiesta di incontro al Governo, da tenere insieme ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, per illustrare queste preoccupazioni. «La chiusura dell’Ilva per la Puglia – ha aggiunto Emiliano – sarebbe una catastrofe, come sarebbe una catastrofe la prosecuzione dell’attività dell’Ilva senza metterla in sicurezza». «Quindi – ha concluso – siamo davanti a una scelta alternativa veramente drammatica». (Ansa)

 

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