Secondo il consigliere pentastellato si starebbe perdendo tempo prezioso dietro inutili e dannose misure di contenimento sprecando risorse pubbliche che potrebbero essere impiegate nell’immediato in misure alternative. “Emblematico il caso dell’ agro di Trepuzzi – prosegue Casili – dove già nell’aprile del 2014 si sono sacrificati 64 alberi per salvare gli altri. Gli abbattimenti sono stati tanto efficaci che oggi sempre sullo stesso agro saranno abbattuti 830 ulivi tra cui anche piante secolari. Spero che proprietari o conduttori degli uliveti non si vendano per un piatto di lenticchie vista l’esiguità degli indennizzi che sono una bestemmia per il nostro territorio. L’approccio eradicativo – conclude – deve lasciare spazio a interventi di cura e profilassi, unica via per bloccare l’espansione del CoDiRo. Mettiamoci la coscienza in pace che con la batteriosi si dovrà convivere.”
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