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Il talento artistico di Carlos Solito in mostra all’Expo di Milano

Il fotoreporter, scrittore e regista grottagliese racconta l’Italia attraverso le sue fotografie e dedica una mostra al Bel Paese dal titolo evocativo: “Meravigliosa, discovering the beauty of Italy”.  Sono 250 gli scatti scelti dal 37enne grottagliese visibili, nei maxi tv color, fino alla fine di ottobre nello spazio di Eataly. Dalle Dolomiti alla Sardegna, passando dall’Umbria e la Puglia, le foto raccontano momenti della biodiversità paesaggistica, luci e colori che rendono unico il Paese.

“La bellezza della nostra Italia – spiega il fotoreporter – è così, meravigliosa. Un aggettivo semplice per un Paese unico dove il melting pot umano, naturale, artistico e gastronomico, nelle sue molteplici espressioni e forme, parla di biodiversità, di moltitudine, di diversi ecosistemi che stimolano i nostri sensi e invitano al senso della scoperta. Questa è magia, perlomeno per me!”. Quella nata tra Carlos Solito ed il patron di Eataly, Oscar Farinetti, è una partnership di lavoro consolidata. Il fotoreporter salentino, infatti, ha illustrato parte del libro dell’imprenditore “Nel blu. La Biodiversità italiana figlia dei venti” edito da Feltrinelli.

“Siamo in una penisola – commenta Farinetti – dove l’incontro tra i venti del mare dal Sud e quelli delle montagne del Nord produce un microclima unico al mondo che ha concorso nella storia a una straordinaria biodiversità alimentare, artistica, di paesaggi e umana. Ma anche d’incontri umani, come quello avvenuto con Carlos Solito lo scorso anno, in Puglia, insieme all’amico Beniamino Casillo. Appena ho visto le sue fotografie gli ho chiesto di raccontarci l’Italia con un suo reportage da utilizzare all’interno del nostro spazio in Expo”.

Per la holding Casillo Group, Carlos Solito cura la direzione artistica del progetto “Nel nome del Padre, storie di grano e di terra” all’interno del cluster Cereali e Tuberi main partner dell’official sponsor Farine Varvello.  Dalle farine di Puglia al mare di Sardegna. Il giornalista ha puntato l’attenzione, con le sue fotografie, sull’Ogliastra e l’Arbatax Park Resort dei coniugi Mazzella. Gli scatti effettuati hanno dato vita alla mostra “A chent’annos” che racconta la bellezza di quest’angolo di Sardegna e i valori di Angela Scanu e Giorgio Mazzella. Il progetto è stato musicato dal compositore sardo Romeo Scaccia, già autore di colonne sonore per il cinema, e si è tenuto lo scorso primo settembre nel “The Waterstone” lo spazio espositivo di Intesa Sanpaolo nell’ambito dell’iniziativa “Ecco la mia impresa”.

Tutto questo in concomitanza con l’inaugurazione di un lavoro a New York, dove il creativo pugliese presenterà con Berlin Collective, insieme ad altri 26 artisti da tutto il mondo, il progetto “One site in 16 Cities” curata dalla gallerista Nicole Cohen. Ispirato al film di Jim Jarmusch, “Night on Earth” del 1991, ogni artista (lo scrittore, fotografo e filmaker pugliese è l’unico a rappresentare l’Italia) narrerà con le proprie declinazioni creative il personale racconto di una città. Carlos Solito ha interpretato la sua Grottaglie con la fotografia E#VISIONE(stesso titolo del suo film in uscita realizzato col brand sociale Made in Carcere). L’opera è lo sguardo insolito, visionario, sulla periferia cittadina dove in un mare di pietra dalle cromie desaturate l’autore ha installato un ombrellone sotto il quale ripararsi dalla luce e officiare il rito dell’evasione mentale (da qui il titolo) per un altrove più “colorato”.

“Un personale omaggio a tutti i detenuti e detenute – chiosa il fotorgrafo – reali e non, che vivono la condizione, reale e non, di una prigione anche quando la stessa può avere le paradossali dimensioni di un paese con le sbarre invisibili, e taglienti, di una grande gabbia meglio nota come provincialismo che ha recluso, illuso e deluso, eserciti di uomini e donne, soprattutto giovani, negando loro la libertà di espressione, essere, esistere secondo la propria attitudine. Ogni paese, nessuno escluso, ha dei carcerieri senza sostanza umana, incapaci di sognare, capaci solo di covare invidia. Quest’opera la dedico a tutti coloro costretti ai valori forzati, come dice la mia grande amica Luciana Delle Donne”.

 Luca Caretta

 

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