In bici nella gravina di Laterza: un’escursione mozzafiato
 TARANTO – La pietra racconta. Ci parla della sua e della nostra storia. E quello vissuto sabato scorso è un viaggio a contatto con essa. Benvenuti nella gravina di Laterza. Un luogo suggestivo, da mozzare il fiato, che si  rivela lentamente con i piccoli passi dei viandanti che seguono i tratturi e con i ciclisti che affrontano salite e discese tra le pietre. E tutto intorno a loro rimanda all’essenziale. Suoni e silenzi che rinvigoriscono l’anima. L’odore del timo e dell’origano pervade l’aria, il vento fa danzare le fronde degli alberi e accompagna i ciclisti verso il punto più alto della gravina.
TARANTO – La pietra racconta. Ci parla della sua e della nostra storia. E quello vissuto sabato scorso è un viaggio a contatto con essa. Benvenuti nella gravina di Laterza. Un luogo suggestivo, da mozzare il fiato, che si  rivela lentamente con i piccoli passi dei viandanti che seguono i tratturi e con i ciclisti che affrontano salite e discese tra le pietre. E tutto intorno a loro rimanda all’essenziale. Suoni e silenzi che rinvigoriscono l’anima. L’odore del timo e dell’origano pervade l’aria, il vento fa danzare le fronde degli alberi e accompagna i ciclisti verso il punto più alto della gravina. 
Il panorama lascia senza parole: una frattura nella roccia profonda oltre duecento metri e larga circa quattrocento. Con il sole ancora alto e, dopo aver visto lamia Scaravece (le lamie sono tipiche abitazioni rurali), l’escursione  prosegue. La strada si fa più dissestata. Una continua discesa tra sassi e rami secchi conduce gli escursionisti verso il punto più basso del percorso in programma. A Lamia Formello il panorama cambia: la gravina degrada dolcemente, ecco la
 campagna e, all’orizzonte, il mare. Al ritorno il percorso stradale è una continua salita verso il paese. Le marce più leggere della bici aiutano a non fermarsi ma lo sforzo è ripagato da una sosta ad hoc per scoprire uno degli angoli più suggestivi della gravina: la Grotta Croce, chiamata così per la sua forma visibile in lontananza. Il tramonto colora prima di rosso e poi di rosa il panorama. Non fa eccezione la grotta grazie alla sua pietra calcarea. Con il buio il gruppo torna nel centro storico, al palazzo marchesale, dove il tour era partito alle 17 circa.
campagna e, all’orizzonte, il mare. Al ritorno il percorso stradale è una continua salita verso il paese. Le marce più leggere della bici aiutano a non fermarsi ma lo sforzo è ripagato da una sosta ad hoc per scoprire uno degli angoli più suggestivi della gravina: la Grotta Croce, chiamata così per la sua forma visibile in lontananza. Il tramonto colora prima di rosso e poi di rosa il panorama. Non fa eccezione la grotta grazie alla sua pietra calcarea. Con il buio il gruppo torna nel centro storico, al palazzo marchesale, dove il tour era partito alle 17 circa.
L’escursione in mountain bike è solo una delle tante iniziative di SvilupParco, una tre giorni di eventi a tema ambientale svoltasi a Laterza dal 28 al 30 agosto. La manifestazione è stata organizzata dal Cea (centro di educazione ambientale) “Parco delle Gravine” e dalla Croce Verde Italia coinvolgendo diverse associazioni dell’area occidentale della provincia ionica, tra cui quella dei ciclisti laertini che hanno curato l’uscita programmata il 29 agosto.

Luca Caretta

 
                                             
                                            