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Ilva, la Fiom Cgil: “I lavoratori devono tornare ad essere protagonisti del cambiamento”

TARANTODa questa mattina la Fiom Cgil sta distribuendo ai lavoratori dell’Ilva un volantino con il testo che riportiamo di seguito in versione integrale.

Al termine dell’udienza preliminare per l’inchiesta sul disastro ambientale all’Ilva, il 23.07.2015 il Gup del Tribunale di Taranto ha deciso 44 rinvii a giudizio, due condanne con rito abbreviato e confermato l’ammissione della costituzione quali parti civili della Fiom provinciale e nazionale. La FIOM-CGIL auspica che si giunga a una celere decisione sulle linee di indagine già tracciate, per pervenire alla punizione dei colpevoli ed assicurare sia il diritto al lavoro che il diritto alla salute.

La FIOM auspica inoltre una soluzione dei contrasti tra esecutivo nazionale e giudici rispetto alla situazione di Afo2, che metta i lavoratori nelle migliori condizioni per poter lavorare rispettando tutti i requisiti di sicurezza, e che faccia emergere  le responsabilità sul tragico incidente dell’8 giugno scorso. Le norme contenute nel decreto n° 92/2015 (Fincantieri – Ilva)   sono state trasferite negli altri due decreti sui fallimenti e gli enti locali; in questa fase complicatissima in cui continuano ad esserci ancora molti interrogativi per il futuro dello stabilimento siderurgico, venerdì 17 u.s. 19 lavoratori (16 di AFO/2 e 3  della Semat), mentre effettuavano la propria attività lavorativa, sono stati denunciati per violazione dei sigilli art. 349 C.P.

Sin da subito la FIOM ha espresso un giudizio negativo su quanto accaduto, ribadito dal Segretario Generale della CGIL di Taranto Giuseppe Massafra e dalla delegazione della Fiom durante l’incontro con il Prefetto di Taranto e il Comitato Ordine e sicurezza: i lavoratori essendo i soggetti più deboli vanno tutelati e non perseguiti penalmente. Il Comitato Ordine e Sicurezza ha rassicurato le OO.SS. che tale vicenda non avrà a ripetersi e che i lavoratori coinvolti non avranno ripercussioni. Alla vigilia della verifica dell’applicazione dell’Aia e di fronte al ricorso alla corte svizzera delle eredi di Emilio Riva che blocca il trasferimento di 1,2 miliardi sequestrati dalla procura di Milano, è necessario che il governo convochi un tavolo istituzionale con le organizzazioni sindacali per scongiurare il rischio della chiusura dello stabilimento e il conseguente blocco di tutte le operazioni di bonifica e conseguente risanamento ambientale.

Dal documento presentato dai Commissari straordinari nel corso dell’audizione alla commissione competente della Camera dei deputati e di cui la FIOM-CGIL ha ricevuto copia, si evince un piano commerciale ed industriale che intende rilanciare lo stabilimento Ilva e su cui chiediamo un celere confronto: costituzione NewCo in autunno, riavvio Afo1 (ago ’15) e inizio lavori Afo5 (sett ’15),rifacimento Acc1 e Tna2 (2016), politiche mirate a prodotti di qualità, progetti di innovazione sostenibile e pre-qualificazione per il progetto Tap.

La Fiom – Cgil considera non più rinviabile lo stanziamento delle risorse economiche per avviare quanto prima gli interventi più significativi per  il risanamento ambientale, per la prevenzione  e la sicurezza sugli impianti e il rilancio dello stabilimento siderurgico, necessari per aprire una nuova fase  nel rapporto tra la grande fabbrica e la città di Taranto, in cui i lavoratori devono tornare ad essere protagonisti del cambiamento.

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