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Ilva, Petraroli (M5S): “Il Governo blinda un decreto contro i lavoratori”

Questa settimana, alla Camera dei Deputati, si discute la conversione del decreto legge del 27 giugno 2015, n. 83, recante “misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria” in cui è stato inserito un emendamento che ha istituito un nuovo articolo, il “21-octies”, che ha trascritto totalmente l’articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2015, n. 92, meglio noto come 8° Decreto “Salva Ilva”.

In questo modo, di fatto, il Governo consentirà all’Ilva, la prosecuzione delle attività di produzione anche in caso di sequestro per ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori, come accaduto per l’altoforno 2 sequestrato dalla Procura ionica a seguito della morte di Alessandro Morricella. E’ in pratica lo stesso modus operandi, utile ad aggirare i sequestri senza facoltà d’uso, già collaudato dal Governo con il D.L. 3 dicembre 2012, n. 207, relativo all’efficacia dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) in caso di crisi di stabilimenti industriali d’interesse strategico nazionale.

Nonostante gli emendamenti al decreto proposti da parte del MoVimento 5 Stelle, alcuni dei quali elaborati e suggeriti dai cittadini attivi della terra ionica, al fine di correggere almeno parzialmente un provvedimento assurdo, il Governo ha comunque impedito alle Commissioni preposte, Ambiente – territorio – lavori pubblici e Attività produttive – commercio – turismo, di esaminare adeguatamente il decreto ed eventualmente apportare opportuni accorgimenti tesi a migliorarne il testo.

“Grazie all’impegno di operai e cittadini ionici ho presentato” – dichiara Cosimo Petraroli (M5S) – “diversi emendamenti al testo varato dall’esecutivo, cercando di salvaguardare i diritti dei lavoratori. In primis prevedendo la pubblicazione sul sito internet aziendale del Piano, che l’azienda ha l’obbligo di comunicare all’autorità giudiziaria, consentendo agli operai ed ai cittadini di Taranto la verifica diretta dell’adeguatezza dei contenuti del documento stilato dall’azienda,  scevro da strumentalizzazioni politiche o di parte”.

Quanto sopra, favorirebbe anche il rispetto dell’articolo 36, comma 2, lettera “a” del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che prevede, in capo al datore di lavoro, l’obbligo di fornire a ciascun lavoratore le informazioni sui rischi specifici cui è esposto riguardo all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia”.    “Richieste che in tutta normalità, almeno per il MoVimento”  – conclude il Deputato pentastellato – “ restano vincolate a concreti principi di tutela dei cittadini e degli operai”.

NOTA STAMPA M5S

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