Con un colpo di mano, volto a velocizzare l’approvazione del contenuto del DL 92/2015, il Governo ha “spacchettato” il provvedimento inserendolo all’interno del DL 83/2015 in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Il MoVimento 5 Stelle, oltre a contrastare il provvedimento all’interno delle Commissioni, ha presentato delle interrogazioni, in Italia e in Europa, in cui chiede chiarimenti sul rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro all’interno del siderurgico tarantino.
“Come evidenziato dal G.I.P. Rosati all’interno del decreto con il quale ha convalidato il sequestro di AFO2, l’impianto pare fosse sprovvisto dei più elementari dispositivi destinati alla protezione dell’incolumità dei lavoratori, per questo” – dichiara Cosimo Petraroli (M5S) – “ho presentato un’interrogazione in cui chiedo al Ministro del Lavoro Poletti quali azioni intende adottare per assicurare una maggiore vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro all’interno dello stabilimento ILVA di Taranto e di informare il Parlamento sulla situazione attuale all’interno del siderurgico tarantino.”
“Il Ministro – prosegue Petraroli – dovrebbe anche chiarire chi, tra la Proprietà e il Direttore dello stabilimento, ricopre la figura del Datore di Lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e come mai nessuno dei Commissari straordinari è stato chiamato a rispondere della morte dell’operaio dell’Ilva, giacché il settimo decreto Salva Ilva garantisce loro l’immunità solo per le condotte poste in essere in attuazione del Piano in materia ambientale e non sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.”
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