«In questa fase credo si debba andare avanti con gli investimenti, liberare le risorse, dimostrare che è possibile cominciare a produrre rispettando la vita delle persone dentro e fuori gli stabilimenti». Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil, parlando oggi a Bari con i giornalisti della situazione dell’Ilva di Taranto, dopo la chiamata in causa della Corte Costituzionale per valutare la legittimità dell’ultimo decreto salva Ilva che sospende gli effetti del sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno 2. «Siamo sempre rispettosi di quello che la magistratura fa ed anche dei provvedimenti che il governo ha preso. Credo che in questa fase – ha aggiunto Landini – diventi seriamente decisivo sbloccare il miliardo e duecento milioni dei Riva, sequestrati perchè erano stati evasi, che sono la condizione per fare gli investimenti. Del resto in alcune parti dello stabilimento, l’altoforno 1, gli investimenti sono stati fatti e dal primo di agosto dovrebbero cominciare». «L’obiettivo e la ragione col quale pensiamo sindacalmente di muoverci, insisto – ha concluso Landini – nel rispetto delle leggi, della Costituzione e del lavoro di ognuno, è di far produrre anche a Taranto come nel resto delle tante acciaierie nel mondo un acciaio che sia rispettoso dell’ambiente e della vita delle persone».(ANSA)