“Evidentemente parlarne prima della campagna elettorale – proseguono – non faceva comodo a nessuno: è risaputo quanto i Consorzi di bonifica in questi anni siano stati utilizzati dalla politica come mercificio di voti senza che ci sia stata un’effettiva volontà di rendere un servizio agli agricoltori. Questo ulteriore balzello, che si somma all’IMU agricola, ad un carico fiscale e previdenziale tra i più alti in Europa, colpirà tutte le aziende agricole pugliesi che vivono un periodo difficilissimo, e tra queste, ricordiamo le imprese olivicole e vivaistiche salentine che sono sotto la morsa del CoDiRo ( Complesso Rapido del Disseccamento dell’Olivo).”
In questi giorni diversi cittadini si sono in effetti visti arrivare avvisi di pagamento inesigibili come il tributo 630 “In un periodo di crisi e difficoltà di tante famiglie – afferma l’agronomo e consigliere M5S Casili – è inaccettabile che la politica non si assuma la responsabilità di bonificare questi carrozzoni pieni di debiti, i cui costi non devono ricadere costantemente sui contribuenti. E’ necessario ricordare che la sentenza n. 2241 del 06 febbraio 2015, della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, si è pronunciata su rilevanti principi in merito ai contributi di bonifica che renderebbero nulli gli avvisi di pagamento recentemente notificati ai proprietari dei fondi ricadenti nelle aree consortili. E’ da ritenersi, quindi, legittima l’indignazione dei cittadini di fronte a questa gabella che non vede alcuna rispondenza tra il tributo richiesto e i servizi erogati. Chiediamo alla Giunta che proceda all’immediata sospensione di queste cartelle. Il PD, partito dei proclami, asserisce di voler risolvere i problemi dell’ agricoltura, oggi ancora più provata dall’emergenza del disseccamento degli ulivi, ci auguriamo che alle parole seguano finalmente fatti concreti.”
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