Un giorno capiterà che avrai bisogno di un abbraccio,
del mio abbraccio, e mi chiederai perchè ti ho abbandonata.
Ti sentirai sola, ai confini di un mondo abitato da estranei,
ti accuccerai in un angolo della casa e piangerai finché
non avrai gli occhi arrossati e l’anima ancora più sgualcita.
Sarà quello in momento in cui leggerai le mie parole,
l’eredità della persona che più di tutte ti ha amata:
“Ama te stessa figlia mia, amati per quello che sei e che sarai,
per le fughe, per i ritorni, per i troppi errori accumulati,
per tutti i torti subiti, per i ricordi evaporati,
Proteggi te stessa figlia mia, proteggiti dal cinismo
di chi è cresciuto troppo in fretta e di chi non è cresciuto mai,
proteggiti dagli insulti, dalle accuse infamanti e dai tradimenti.
Combatti figlia mia, combatti contro l’arroganza della ragione
e l’ingenuità dei sentimenti, combatti contro l’aggressività
di chi ferisce per non essere ferito, di chi ha sempre annaspato.
Scappa figlia mia, scappa da chi ti vuole manipolare, da chi ti vuole gestire,
da chi vuole tenerti alla larga da te stessa solo per diventare tuo padrone.
E infine, sorridi figlia mia, sorridi alle persone pure che ti sono attorno,
a quelle che tacciono per non sembrare invadenti, ma che sanno capirti.
Ti amo figlia mia, anche se questo non ti potrà mai bastare”.
Alessandra Congedo
N.B. Scritta circa dieci anni fa ma sempre attuale
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