Il progetto relativo al Parco Eolico può andare avanti. Il Consiglio di Stato ha, infatti, respinto il ricorso del Comune di Taranto contro la sentenza arrivata a marzo 2014 dal Tar Puglia, che già aveva respinto il ricorso con cui si chiedeva l’annullamento dell’autorizzazione con la quale il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, permetteva alla Beleolico s.r.l. (difesa dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani) di realizzare il parco eolico nella rada esterna del porto di Taranto. Nel ricorso del Comune di Taranto, presentato dall’avvocato Filiberto Morelli, si affermava che per gli impianti “near-shore” il potere di autorizzazione spetterebbe alla Regione. Per impianti “near-shore” si intenderebbero quelli sul mare “ad una distanza che si attesta nel range di 7-10 km dalla costa”. Ma per il Consiglio di Stato tale doglianza, come altre presentate nel ricorso, è infondata perché la legge (art. 12, comma 3, del D. Lgs. n. 387/2003), fa riferimento solo a due tipologie di impianti: quelli on-shore, da realizzarsi sulla terraferma, su autorizzazione della Regione (o delle provincie delegate) e quelli off-shore, da posizionarsi a mare, non importa a quale distanza dalla costa, dietro autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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