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Vestas, due nuove linee di produzione a Taranto

Buone prospettive per i lavoratori della Vestas a Taranto. O almeno così pare dopo l’incontro di ieri tra le organizzazioni sindacali e l’azienda avvenuto nella sede di Confindustria. La notizia più importante è che l’attivazione di due linee di produzione nel modello V126 nel capannone ex Marcegaglia. Che darà lavoro a 300 somministrati sino al primo trimestre del 2016. Che si spera di trasformare in lavoro stabile nei prossimi mesi. Lo stesso, anche se in tempi e modalità diverse, è avvenuto nello stabilimento spagnolo di Daimiel (la Vestas in Spagna è molto presente, si ricorderà infatti come la produzione della turbina V 90 che si realizzava nello stabilimento tarantino Nacelles fu spostata a Leòn, con la conseguente chiusura di uno dei tre siti presenti a Taranto).

In Spagna il processo è iniziato nell’agosto 2014, con l’attuazione delle prime due linee di produzione nel modello V126 a Daimiel. L’arrivo della nuova lama della multinazionale danese ha previsto un investimento di 700.000 € nel processo di selezione e formazione del personale e un aumento della forza lavoro che per la società è pari a circa il 15%. Quasi un anno dopo la costituzione del nuovo prototipo è stato completato con l’installazione del quarto e ultimo stampo e il numero dei dipendenti è aumentato 400-650.

Secondo fonti sindacali spagnole, lo staff di Vestas Blades Spagna SLU nello stabilimento di Daimiel è aumentato negli ultimi mesi, con l’introduzione di nuove linee di produzione per la turbina V126 fino a 650 lavoratori, di cui circa 400 sono permanenti e 250 temporanei, con la crescita del numero dei dipendenti che si è attestata al 62,5%. La forza lavoro massima nei momenti di picco di attività è stato 530 dipendenti diretti (con una stima di 1.500 posti di lavoro indiretti). L’obiettivo è quello di ridurre al 30% i contratti temporanei, anche se anche i sindacati spagnoli sanno che questa forma di contratto va a tutto vantaggio della multinazionale danese. Il quarto modello V126 della linea di produzione ha iniziato ad operare in “fase di prova” dallo scorso 1 giugno. Nei primi mesi del 2015, la società si è posta l’obiettivo di progettare un totale di 500 pale eoliche di questo nuovo prototipo.

L’implementazione delle ultime due stampi per la produzione delle turbine V126 ha comportato lo smantellamento delle linee di produzione dei prototipi più vecchi (V80 e V90), una volta che tutti gli ordini del progetto sono stati adempiuti. L’esportazione della pala V126 sarà soprattutto verso i paesi del nord Europa, anche se è stato anche fissato come obiettivo quello di commercializzare il prototipo nei mercati emergenti come la Cina, l’India e il Brasile. Oltre che nella fabbrica spagnola, il nuovo modello di lama è sviluppato anche in pianta madre in Danimarca e appunto nel centro di Taranto (Italia) attraverso le due linee di produzione di cui si è parlato ieri nell’incontro in Confindustria.

Dove si è anche aggiornata il percorso di attuazione dell’accordo del 2013. Attualmente sono 15 (5 operai e 10 impiegati) i lavoratori che attendono di essere assorbiti dagli stabilimenti Vestas Blades e Vestas Italia: nell’ultima settimana sarà convocato un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico per un ulteriore aggiornamento tra le parti. Visto che tra l’altro l’accordo del 2013 prevedeva che qualora l’andamento del mercato per la Vestas fosse risultato positivo, la stessa avrebbe non solo riassorbito tutto il personale ma aperto a nuove assunzioni: manterrà la promessa il colosso danese delle pale eoliche? Presto lo sapremo.

G. Leone

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