L’arcivescovo ha ricordato che, celebrando di recente il precetto pasquale all’Ilva di Taranto alla presenza del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, è stato fatto presente che “la vita è sacra sempre. Nulla può giustificare la sua distruzione”, e che già 25 anni fa san Giovanni Paolo II, all’epoca pontefice, lanciò un campanello d’allarme sulla situazione ambientale di Taranto. “Quel campanello oggi – ha detto mons. Santoro nell’intervento alla Cei – è diventato un clamore, una sirena assordante. Questo tema dell’ambiente e della vita non può essere più obliato e deve essere costantemente ripreso come lo sarà nella prossima Enciclica del Santo Padre Francesco”. L’arcivescovo ha aggiunto di guardare “con grande preoccupazione alle trivellazioni nell’Adriatico e nello Ionio, come anche alla Tap nel Salento, ai nuovi impianti di Tempa Rossa a Taranto e alla triste piaga della Xylella nel Salento”, ricordando che di recente, in un convegno a Firenze, la Conferenza episcopale pugliese ha vissuto un momento di studio sul tema dell’ambiente e della custodia del creato.
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