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Comune di Taranto, Lorusso dimissionaria: tra città vecchia e l’affaire Fusco

L’assessore comunale all’Urbanistica, Cosima Lorusso, ha rassegnato le proprie dimissioni nel weekend. La rottura si sarebbe sancita durante la riunione di Giunta di venerdì pomeriggio, dove secondo fonti ben informate sarebbe avvenuto un duro scontro verbale con il sindaco Stefàno. Alla base dello scontro, ci sarebbe il fatto che l’ex assessore Lorusso avrebbe portato in Giunta ben due delibere che non figuravano all’ordine del giorno. In realtà tra il Sindaco e la Lorusso non c’è stato mai un grande feeling. Il primo vero scontro avvenne a causa dell’arrivo in Consiglio comunale della delibera che sul “piano Cimino”. Il piano, durante la riunione della massima assise cittadina del 26 novembre scorso, produsse addirittura l’azzeramento della Giunta deciso da un furibondo Stefàno. In molti, in quei giorni, sostenevano che una delle prime teste a cadere sarebbe stata proprio quella della Lorusso, cosa che poi non avvenne.

Stando ad alcune indiscrezioni raccolte, pare che alla base della decisione della Lorusso, vi sia una diversa visione sul recupero e sulla valorizzazione del Borgo Antico. A confermarlo, la nota di solidarietà dell’assessore regionale tarantino all’Agricoltura Fabrizio Nardoni, da tempo interessato a quanto avviene nell’Isola. “Mentre ci attardiamo ad esprimere l’ennesima solidarietà nei confronti dell’ennesimo componente della Giunta comunale di Taranto dimissionario, c’è una città vecchia che continua a crollare, sfiorire, imbarbarire nell’inedia assoluta dell’ente che dovrebbe tutelarla. Per questa ragione le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica ed al risanamento dell’isola, Cosima Lorusso, sono l’ennesimo strappo che siamo costretti a registrare sul fronte del modello di condivisione e programmazione partecipata che la stessa Lorusso stava avviando proprio cominciando dalla gente della città vecchia”. Così l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. “Ignoriamo le ragioni che hanno indotto l’assessore Lorusso a mollare, proprio mentre tecnici, esperti, cittadini stavano cominciando con lei un nuovo progetto di rilancio di questo importante patrimonio del territorio tarantino – continua Nardoni – un impegno che non può interrompersi a prescindere dagli incarichi di giunta e per cui le associazioni coinvolte spero vogliano riprendere le fila”.

Ma oltre alla questione sul Borgo Antico, pare che alla base della rottura vi sia anche una seconda vicenda: il recupero del cinema Fusco. Il termine ultimo per il recupero della struttura, è infatti fissato entro il prossimo 31 dicembre: entro quella data il cinema, acquistato dall’amministrazione Di Bello per 5 milioni di euro, dovrà essere ristrutturato e riconsegnato alla città. Il tutto è previsto da un impegno sottoscritto oltre un anno fa presso la sede Settore Assetto del Territorio della Regione Puglia, del disciplinare dei rapporti fra il Comune di Taranto e la Regione Puglia. L’atto, che porta la firma dell’assessore Lucio Lonoce, che in quel momento era facente funzioni del Sindaco Stefàno assente per problemi di salute, metteva a disposizione del Comune un contributo finanziario pari all’importo provvisorio di € 7.000.000,00 per la realizzazione degli interventi ricadenti nell’ambito prioritario della rigenerazione urbana.

Le risorse economiche stanziate dovevano essere impegnate per il recupero del CineTeatro Fusco per l’importo di € 4.238.740,00; per il completamento del recupero degli edifici presso Rossaroll per l’importo di € 296.560,00; per il recupero dell’edificio in via Garibaldi – Vico Novelune con limitrofi spazi esterni per l’importo di € 2.084.870,00; per le opere di presidio e messa i sicurezza di viabilità nel Centro storico e connesse urbanizzazioni primarie per l’importo di € 379.830,00. La misura fu finanziata con fondi POC Regione Puglia, Asse VII-Linea di intervento 7.1, Azione 7.1.1. Lo stesso Vendola, il 10 ottobre dello scorso anno, aveva incalzato l’amministrazione Stefàno per far sì che fosse velocizzata la procedura di recupero delle strutture, in vista della chiusura dell’attuale ciclo di programmazione “PIC URBAN TARANTO 2000- 2006”.

Per evitare la restituzione alla Commissione Europea degli importi già rendicontati nel Programma PIC Urban (pari a circa 6 milioni di euro) – si leggeva nella lettera del governatore al primo cittadino – la Regione Puglia si è impegnata ad assicurare il completamento dei tre progetti suindicati a valere sulle risorse del PO FESR Puglia 2007-2013, come espressamente richiesto dall’Unione Europea quale condizione indispensabile per confermare il finanziamento iniziale a favore del Comune di Taranto”. Vendola espresse dunque al Sindaco grande “preoccupazione per i consistenti ritardi che caratterizzano da tempo l’attuazione degli interventi (la cui rendicontazione completa deve avvenire entro e non oltre il 2015) che, qualora confermati, comporterebbero un danno economico per entrambe le Amministrazioni coinvolte, nonché la perdita di importanti opportunità per contribuire a rilanciare le sorti di una città già particolarmente segnata come Taranto

. Ed il Sindaco rispose al governatore pugliese che la competente direzione comunale alla Pianificazione Urbanistica del Territorio, gli aveva indicato tempi certi per la realizzazione delle opere previste: entro la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2015 il completamento delle opere, ed entro il 31.12.2015 il completamento delle procedure di collaudo e di liquidazione delle spese. Ricordiamo che l’assessore Lorusso non era espressione di alcun partito della maggioranza, ma era uno dei tecnici “in quota” al Sindaco Stefàno. L’ennesimo avvilente episodio per questa giunta comunale che da tre anni a questa parte proprio non ne vuol sapere di fare le cose per bene.

Gianmario Leone

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