“La flessibilità dei contratti da 4 ore giornaliere renderebbe l’azienda – dice l’Ad Piva – più efficiente e produttiva. L’orario di lavoro va adeguato alle telefonate che riceviamo. Siamo obbligati ad essere i migliori, altrimenti saremo fuori mercato. Già 300 dipendenti hanno accettato le nuove condizioni e dicono che così lavorano e vivono meglio. Solo 27 persone hanno invece fatto ricorso alla mobilità volontaria prevista dal Jobs act”.
Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma un primo incontro con i sindacati del settore telecomunicazione che non vedono di buon occhio la “societarizzazione”, cioè la creazione di una nuova società di cui i call center di Roma e Taranto non faranno parte. Nelle prossime settimane azienda e sindacati torneranno ad incontrarsi per discutere della vertenza tarantina. Oggi le sigle sindacali si riuniranno alla Camera del Lavoro di Taranto per fare il punto della situazione. (AskaNews)
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