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L’Usb: “All’Ilva è il caos più totale”

Quando la nostra organizzazione ha sottoscritto l’accordo sulla solidarietà ha chiarito bene le motivazioni che ci hanno indotto a farlo. Testuali parole: tra il peggio (la cassa integrazione) e il meno peggio (la solidarietà) scegliamo la seconda”. Inizia così una nota dell’Usb sul momento alquanto turbolento vissuto all’interno dello stabilimento siderurgico.

Tutto ciò con la raccomandazione esplicita che ognuna delle parti facesse il proprio dovere senza scadere in eccessi, il sindacato firmando l’accordo e segnalando le anomalie, l’azienda controllando che tutto si svolgesse nella maniera più equa e intervenendo sulle anomalie segnalate. Dopo due mesi, se tiriamo un bilancio della situazione il termine più adatto per definire la stessa sarebbe “catastrofico” affermano dall’Usb. Che denuncia “impianti in marcia e lavoratori a casa in solidarietà, capi che sostituiscono i lavoratori in solidarietà, lavoratori che fanno straordinario e altri che non lavorano neanche un giorno, gruisti e locomotoristi di acciaieria 1 tutti in solidarietà, ma gru e locomotori che si muovono “soli”, rotazioni zero, turnazioni cambiate ogni 5 minuti, lavoratori senza sponsor in solidarietà e parenti di qualche sindacalista trasferiti sui reparti dove il lavoro non manca, lavoratori che fanno un giorno a settimana di solidarietà e altri che non ne fanno neanche uno, impianti dove ti chiedono “vuoi fare un paio di giorni di solidarietà?”, lavoratori abbandonati a casa da anni come quelli del LAF, Tubificio 1, Treno Nastri 1, rivestimenti: insomma il caos più totale”.

Per non parlare poi della situazione infrastrutturale dell’azienda: “Lavori di rifacimento? Zero assoluto. ACC1, AFO5, RIV E TUB abbandonati e addirittura usati come pezzi di ricambio per altri impianti. Segno tangibile questo dello stato confusionale in cui vivono i vertici aziendali, questi sono i risultati di scelte scellerate fatte dal governo con i commissari e dai commissari con i loro uomini (tutti incompetenti di siderurgia, ma tutti profumatamente strapagati): la solidarietà dovrebbero farla loro” commentano sarcastici dall’Usb. “Un esempio per tutti: si spendono 500 euro al giorno nel reparto IMA per un autobotte privata, quando basterebbero 100 euro per rimettere in sesto l’autobotte del reparto. Questo è quello che succede, quando a guidare il transatlantico invece dell’ammiraglio ci metti un bagnino”.

In ultimo, l’Usb evidenzia come “del giorno di solidarietà a settimana che tanti lavoratori stanno facendo, la finalità non è quella di far fare un giorno a tutti per far lavorare chi invece sta a casa tutto il mese, la finalità è far risparmiare soldi al Titanic-Ilva: quindi chi ci guadagna è l’azienda e chi ci scapita chiaramente i lavoratori”. Oggi è previsto un incontro tra Ilva e sindacati, dove l’Usb farà una proposta “concreta che prevede una distribuzione più equa della solidarietà, un giorno per tutti a settimana (ma proprio tutti) che deve servire a far lavorare chi sta a casa tutto il mese, oltre ciò chiederà il rispetto dell’accordo, compresa la rotazione senza parzialità e senza favoritismi per pochi raccomandati come avviene ora e soprattutto chiarezza sul futuro perché, aldilà delle chiacchiere, stiamo chiudendo”.

Probabilmente (ma con questa azienda nulla è sicuro oramai) tra qualche giorno riceveremo una raccomandata con le istruzioni per accedere ai moduli per l’avvio della procedura di immissione al passivo” affermano dall’Usb. “Nella busta troveremo, oltre le spiegazioni, l’indirizzo di un sito web ed una password per accedervi, successivamente bisognerà scaricare i moduli presenti tra cui l’atto ricognitivo (conteggio dei crediti) e il ricorso per l’insinuazione (la richiesta per ricevere i crediti) – spiegano dal sindacato -. Dopo aver controllato il tutto e aver sottoscritto l’insinuazione bisognerà inviarla tramite PEC”. La USB “fornirà assistenza gratuita a tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti, PEC compresa, i documenti da presentare sono: fotocopia documento di identità e cod. fiscale (ante-retro), copia dei cedolini paga e cedolini presenze di ottobre-novembre-dicembre 2014 e gennaio 2015 (quella con i primi 21 giorni), ultimi due modelli CUD 2015 (reddito 2014) e 2014 (reddito 2013)”. A partire da venerdì 24 aprile invece “avremo uno sportello aperto nella sede USB di Talsano che si occuperà esclusivamente delle pratiche per l’insinuazione al passivo con verifica dei conteggi e invio della documentazione, gli orari dello sportello sono: da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30. Sabato dalle 8.30 alle 13”.

Il sindacato fornirà “inoltre assistenza anche presso gli uffici dell’esecutivo di fabbrica (num. interno 6685), tramite le nostre RSU. Ricordiamo a tutti che il termine per la presentazione dell’insinuazione ad oggi (salvo proroghe) è fissato al 29 maggio 2015. Per ulteriori informazioni chiamare le RSU della USB oppure la sede di Talsano al numero 099-7716525. Vi ricordiamo inoltre che sia i cedolini paghe e presenze (ultimi 24 mesi) che i CUD (ultimi 5) possono essere scaricati tramite il sito aziendale “Ilva servizi per il personale” (chiaramente solo coloro che sono iscritti al sito)”.

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