“Un decreto che ha condannato il futuro del capoluogo jonico” – sostiene il neurochirurgo Carlo Pizzoni, candidato consigliere regionale per il M5S nella circoscrizione di Taranto, – “sette decreti che si prefiggevano unicamente lo scopo di salvare il siderurgico identificando quindi la città con l’impianto industriale. Una visione miope e anacronistica che non ha tenuto assolutamente conto delle potenzialità del territorio e della sua reale vocazione.”
“Eppure le alternative ci sono come dimostra la risoluzione per Taranto firmata dai portavoce del MoVimento 5 Stelle lo scorso Novembre” – continua il dott.re Carlo Pizzoni – “È una questione di scelte e di priorità e quelle del M5S sono i cittadini ed il bene comune. Nello specifico risulta incomprensibile che il governo insista ancora su queste posizioni economiche che non premiano la comunità ma che addirittura si rivelano fallimentari.
L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA) infatti ha affermato che 1 miliardo di euro investito in fonti energetiche fossili o grandi opere (inutili) producono 700 posti di lavoro, ma se investito in riqualificazione energetica ne produce 13000; ma evidentemente questi numeri non meritano l’attenzione di chi ci governa.
Un futuro senza Ilva è possibile quindi, un futuro diverso da quello designato è realizzabile, partendo da una riconversione economica del territorio e sulla riqualificazione dei lavoratori associata ad una nuova mentalità, una visione aperta che tenga conto delle peculiarità tradizionali unite all’uso delle nuove tecnologie sempre nel rispetto dell’ambiente, della storia, dell’uomo”.
NOTA STAMPA
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