Nonostante i migliori risultati dal punto di vista dell’istruzione (le donne rappresentano quasi il 60% dei nuovi laureati), sul mercato dell’occupazione si registrano differenze importanti di retribuzione tra donne e uomini: le donne guadagnano in media il 15% in meno all’ora rispetto agli uomini. E esistono ancora squilibri importanti tra donne e uomini nella possibilità di fare carriera o assurgere a ruoli dirigenziali.
“La realtà in ambito locale è ancora più difficile – ammette Eva Santoro della segreteria provinciale della CGIL tarantina – perché nel lavoro di cura e accadimento le famiglie e in particolar modo le donne vengono lasciate sole. Pensiamo al caso degli asili nido comunali passati da 12 a 8 e con criteri di selezione per accesso al servizio e modalità di assistenza ridotte in ambiti temporali che non consentono alle donne di poter programmare un futuro sociale e occupazionale paritario. Per non parlare – continua la responsabile della CGIL – delle politiche pubbliche in questo senso che ritardano ad emettere bandi per strutturare un welfare pubblico degno di questo nome”.
Di questo, e di opportunità di sviluppo tra conciliazione vita lavoro e welfare si parlerà lunedì a partire dalle 17 nella sala convegni dell’Università degli Studi di Taranto (ex Convento di San Francesco – Città vecchia) nell’ambito di una iniziativa voluta dalla CGIL ionica. I lavori del dibattito su “Donne al Lavoro…non solo un lavoro di donne” saranno introdotti da Eva Santorio, segretaria della CGIL di Taranto. Interverranno Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL di Taranto, Serenella Molendini, consigliera regionale di Parità, Loredana Taddei, responsabile Pari Opportunità della CGIL Nazionale e Valeria Fedeli, vice presidente del Senato.
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