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Emergenza Xylella: Silletti in procura a Lecce

Il comandante regionale della Puglia del Corpo Forestale dello Stato e commissario per l’emergenza Xylella in Puglia, Giuseppe Silletti, è stato ascoltato ieri mattina in Procura a Lecce come persona informata sui fatti. Silletti è stato sentito nell’ambito dell’inchiesta, aperta nel maggio 2014 dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, per accertare l’origine e la diffusione del batterio killer che sta uccidendo gli ulivi salentini e se la strategia messa in atto dalla Regione per contrastare l’infezione abbia una valenza scientifica. Il reato ipotizzato nell’inchiesta è di diffusione colposa di una malattia delle piante. Nel chiuso della stanza del pm Mignone, co-titolare dell’inchiesta insieme al pm Roberta Licci, Silletti avrebbe illustrato per oltre tre ore i contenuti del piano in riferimento alle misure obbligatorie, ovvero eradicazione degli ulivi e ricorso all’uso di insetticidi.

Nel corso del dibattito in corso in Consiglio regionale il presidente Onofrio Introna, su richiesta del consigliere regionale Aldo Aloisi (FI), ha preso impegno per la convocazione di una seduta del Consiglio regionale, che si terrà dopo Pasqua, dedicata esclusivamente al problema Xilella. “Una seduta monotematica su un problematica molto delicata – ha detto il presidente – che sta penalizzando pesantemente l’agricoltura pugliese e che presenta assoluto carattere di urgenza e indifferibilità, su cui il governo regionale dovrà relazionare all’assemblea in maniera organica e aggiornata circa gli ultimi sviluppi dell’infezione”.

La Xyella è un batterio da quarantena, il che significa che le regole europee superano quelle nazionali”. Lo ha detto Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commagri del Pe, all’ANSA, a margine della presentazione del primo rapporto Unaproa-Nomisma sull’ortofrutta, nel ricordare che già nel novembre 2013 aveva presentato a Bruxelles un’interrogazione parlamentare sulla Xylella lanciandone l’allarme. Quanto all’abbattimento delle piante di ulivo malate, De Castro ha detto “mi auguro che sia selettivo e soprattutto limitato alla fascia tampone che possa bloccare il diffondersi dell’epidemia; nella zona già infetta per l’abbattimento asintomatica aspetterei, l’importante è che non si propaghi verso nord; comunque abbiamo aspettato un po’ troppo per bloccare”.

Il Pd da un lato chiede all’Ue di compensare l’abbattimento degli ulivi in Puglia con dei risarcimenti agli agricoltori. Dall’altro, spinge perché decine di migliaia di ulivi vengano abbattuti senza che vi sia alcuna evidenza scientifica sull’utilità di questa misura. E in più, grazie al ddl Madia, prevede di cancellare il Corpo forestale, che, tra le altre cose, sta combattendo in prima linea la battaglia contro la Xylella. L’ipocrisia del Pd non ha limiti, tanto più in campagna elettorale. Se davvero si vogliono aiutare gli agricoltori pugliesi e l’economia dell’intera regione, occorre fermare subito lo scellerato piano Silletti. E la questione dei risarcimenti venga affrontata in modo serio, come stiamo facendo noi a Bruxelles, e non come un ulteriore spot da campagna elettorale”.

Questo quanto dichiarato ieri dall’eurodeputata tarantina del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni da alcuni esponenti del Pd, tra cui l’ex segretario Gugliemo Epifani, sulla questione degli ulivi pugliesi colpiti dal batterio della Xylella. Una questione di cui l’eurodeputata discuterà il prossimo 16 aprile in un incontro a Bruxelles con il capo di gabinetto del Commissario Ue alla Salute Vytenis Andriukaitis.

Il Pd si sveglia solo adesso – continua D’Amato -. Da settimane, sto facendo pressioni in Europa perché ci siano prove scientifiche valide sulla moria di ulivi in Puglia e soprattutto per stabilire un metodo efficace per contrastare il fenomeno. L’eradicazione, come sostenuto dall’agenzia europea EFSA, è un metodo inutile e controproducente. Eppure, è questo il cuore del piano Silletti. L’abbattimento massicio degli ulivi sarebbe un colpo mortale a questo settore economico così importante per la Puglia. Domenica scorsa – conclude – ho incontrato diversi agricoltori che mi hanno riferito delle loro preoccupazioni sull’efficacia di questo piano. Preoccupazioni che condivido in pieno e che sto ribadendo con forza sia al Parlamento europeo, sia in Commissione Ue. Servono strategia alternative che siano basate su evidenze scientifiche. Il piano Silletti va fermato”.

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