Ci eravamo occupati della vicenda nei giorni scorsi, anche in occasione di una conferenza stampa tenuta dalla Spera lo scorso 10 marzo. «Il ministero dell’Ambiente ha accelerato l’iter sul progetto Tempa Rossa ricorrendo ad un escamotage: considera attuata una prescrizione che è stata ottemperata solo in parte permettendo all’Eni la costruzione nelle aree a terra e a mare non soggette a bonifica o già bonificate. Ma perché non si aspetta, in via precauzionale, che venga completata la bonifica di tutte le aree rientranti nel progetto, prima di dare l’ok all’avvio dei lavori?». Aveva detto la Spera commentando la scoperta di un provvedimento del ministero datato 20 febbraio 2015 che in pratica dà il via libera ai lavori per il prolungamento del pontile Eni (contro cui si era espresso il Consiglio Comunale nello scorso mese di novembre in quanto opera funzionale al progetto “Tempa Rossa”).
Tale area, in seguito ad istruttoria condotta dalla Direzione della Tutela del Territorio e Risorse Idriche del MATTM, era risultata non contaminata. Il provvedimento autorizza l’avvio dei lavori riguardanti il pontile senza attendere l’ottemperanza della prescrizione nella sua totalità, cioè senza aspettare il completamento della bonifica di tutte le aree interessate agli interventi legati al progetto “Tempa Rossa”. Contro lo stesso provvedimento è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni ed al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla notifica dell’atto. Una corsa contro il tempo che ha spinto la Spera a lanciare un appello al sindaco Stefàno e ai consiglieri comunali, in particolare a quelli che finora si sono mostrati più sensibili alle tematiche ambientali, affinché il provvedimento venga impugnato. Ora sappiamo che la richiesta di agire per tentare di stoppare l’autorizzazione è stata recepita dal leader dei Verdi Bonelli che ha presentato una mozione. Non resta che vedere come reagirà l’assise cittadina.
Alessandra Congedo
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