“La classe politica al governo si dimostra, ancora una volta, sorda alle richieste del settore primario che, giorno dopo giorno, viene considerato un puro bancomat. In questo caso, per gli 80 euro che Renzi ha usato per le elezioni europee dello scorso anno – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura e relatore di minoranza nella discussione del decreto alla Camera – Se l’Esecutivo ha preferito bocciare tutti gli emendamenti che abbiamo presentato, non ci è rimasto che cercare di strappare almeno la promessa di intervenire entro la data finale stabilita per il pagamento di questo inutile, assurdo ed incostituzionale balzello. Abbiamo presentato, infatti, ordini del giorno che impegnano il Governo Renzi ad estendere l’esenzione IMU ai terreni agricoli danneggiati da fitopatie, a quelli da bonificare e presenti nei siti di interesse nazionale (SIN).
Se i nostri appelli non sono stati raccolti dai colleghi del Partito Democratico che, a parole, avevano garantito da dare il proprio voto favorevole in Aula alle nostre proposte in soccorso degli agricoltori, vedremo ora come si comporterà il Governo. A nostro parere – continua L’Abbate (M5S) – andrebbe quantomeno tesa una mano almeno a quei coltivatori pugliesi che sono stati danneggiati da fitopatie e che devono registrare un drastico crollo delle produzioni e del reddito, non per colpa loro. Solo per la Xylella fastidiosa e la mosca dell’olivo, infatti, dobbiamo registrare in Puglia un calo della produzione di olio extravergine pari al 65%: in una Regione che rappresenta il 35% della produzione nazionale, l’8% mondiale. Si rischia – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – l’abbandono dei campi, un intero settore al tracollo e solo per il capriccio degli 80 euro renziani”.
Obiettivo degli ordini del giorno del Movimento 5 Stelle è quello di impegnare il Governo “ad estendere, per gli anni 2014 e 2015, l’esenzione dall’IMU ai terreni agricoli già danneggiati da fitopatie al fine di sgravare gli agricoltori, impegnati nel ripristino del potenziale produttivo e danneggiati da perdite di reddito, da ulteriori oneri finanziari” visto, in particolare, i danni causati dalla contaminazione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia con ciò che ne è conseguito in termini di perdite non solo economiche ma anche del patrimonio paesaggistico. Ulteriore estensione viene richiesta per quei “terreni agricoli ricomprese nelle aree contaminate da sottoporre a bonifica e nei siti di interesse nazionale”.
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