Mirando unicamente al profitto e al controllo completo della filiera agroalimentare, l’agroindustria ha dato il suo enorme contributo all’impressionante riduzione della biodiversità, alla privatizzazione delle risorse e alla speculazione sulle commodities, minando al tempo stesso la sicurezza e la salubrità alimentare in molte parti del pianeta, Italia inclusa. La sostenibilità dell’intero sistema agroalimentare non è più derogabile. Il settore agricolo deve tutelare il legittimo diritto di tutti i cittadini ad accedere a prodotti alimentari di qualità ed esenti da contaminanti. Lo sviluppo delle reti locali di economia ecologica e dei circuiti commerciali solidali costituisce il punto di partenza di un percorso virtuoso in direzione della completa eliminazione dei pesticidi dalla produzione di cibo.
Non solo le istituzioni locali, nazionali e internazionali, dunque, ma anche i singoli cittadini, con i loro comportamenti e i loro stili di consumo, sono chiamati a contribuire al radicale cambiamento del sistema agroalimentare ormai necessario. Ogni cittadino può adottare stili alimentari più sani, responsabili e sostenibili. ISDE Italia promuove politiche, conoscenze e tecnologie diverse da quelle propagandate dall’agroindustria. Le comunità rurali, con i portatori di interessi e con le organizzazioni presenti sul territorio, hanno il diritto/dovere di sollecitare le istituzioni a predisporre adeguati programmi di prevenzione sanitaria e di riduzione della contaminazione chimica del suolo, dell’acqua, dell’aria e degli alimenti, in un quadro di interventi urgenti a favore del territorio, della biodiversità e della salute pubblica.
L’Associazione dei Medici per l’Ambiente coglie l’occasione per auspicare che EXPO 2015 si trasformi in una grande opportunità di educazione, di sobrietà e di responsabilizzazione politica ed economica: una presa di coscienza collettiva delle criticità ambientali e sociali determinate dall’agricoltura ad alto input di chimica di sintesi e di energia fossile. Inoltre esprime forte preoccupazione per gli sviluppi dell’accordo internazionale TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che prefigura la volontà di smantellare definitivamente i pochissimi principi di giustizia e di normativa ambientale che ancora oggi, con grande fatica, è possibile far rispettare. L’Europa non può e non deve siglare accordi internazionali destinati a compromettere ulteriormente la qualità della vita e la serenità dei cittadini europei. Trasparenza, partecipazione e sostenibilità si candidano a diventare i requisiti minimi di qualsiasi partnership economica e/o finanziaria concordata nell’odierno contesto geopolitico globale.
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