“Abbiamo pensato a due strumenti che fossero insieme culturali e di impresa – dice l’Assessore Nardoni, visibilmente soddisfatto – perché con scelte di fruizione dei boschi e del mare eco-sostenibili siamo in grado di favorire la valorizzazione di queste risorse naturali, offrire occupazione stabile a giovani figure agro-forestali e della pesca, e contemporaneamente offrire alle giovani generazioni e al mercato turistico una diversa fruizione di questo importante patrimonio naturale”. Con la Legge sui Boschi didattici che ieri in consiglio ha ricevuto il si definitivo dopo l’approvazione delle integrazione e delle modifiche proposte in commissione, la Regione Puglia prosegue, dunque, nel solco delle attività intraprese dalle oltre cento Masserie riconosciute su tutto il territorio regionale e promuove così, dopo la cultura rurale, anche la conoscenza del comparto forestale e ambientale.
“Le attività nel bosco didattico – dice Nardoni – saranno riconducibili alla ricerca scientifica, alla didattica, alla formazione selvicolturale, allo studio etnografico, storico e culturale, tutte legate al bosco e finalizzate alla valorizzazione delle specifiche vocazioni di quelle aree che vanno assolutamente preservate. Così come stiamo facendo per tutta l’area boscata e non della Masseria Russoli tra i Comuni di Martina Franca e Crispiano, dove sono già iniziati i lavori per la realizzazione di un parco avventura di taglio naturalistico che servirà non solo a preservare l’area, ma anche a creare una micro-economica legata al turismo green”.
Provvedimenti, quelli di oggi, che hanno molto di Taranto nel loro dna ispiratore. “La Legge sul Pescaturismo e l’Ittiturismo, infatti, prova ad offrire una diversificazione del reddito dei pescatori – sottolinea l’assessore tarantino – ma predispone anche opportunità interessanti anche per far si che le imbarcazioni o i locali interessati a questo genere di attività diventino luoghi di cultura, formazione, ma anche ristorazione e ospitalità. In questo senso va registrato l’importante riconoscimento dato alle abitazioni dei borghi marinari, come quelli ad esempio della città vecchia di Taranto, che potrebbero usufruire (così come avviene per le abitazioni rurali adibite a agri-turismo) di tutte le opportunità offerte dai bandi sull’ammodernamento o le ristrutturazioni”. Approvata ieri in Consiglio regionale anche il disegno di legge che disciplina la coltivazione, ricerca, raccolta, conservazione e commercializzazione dei tartufi freschi o conservati nel territorio della Regione Puglia. Il provvedimento sostituisce in toto la legge regionale precedente e colma le carenze applicative in riferimento al dispositivo nazionale.
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