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Teleperformance, cresce la tensione sulla vertenza

TARANTO – Cresce la tensione in merito alla vertenza Teleperformance. I sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed Ugl Tlc, nella mattinata di sabato hanno tenuto un’assemblea con i lavoratori, per discutere della situazione dell’azienda e soprattutto della scadenza dell’accordo del gennaio 2013 il prossimo 30 maggio. Dal 1 giugno infatti, c’è il concreto rischio che l’azienda annunci un numero imprecisato di esuberi. Al termine dell’assemblea, i sindacati hanno dichiarato grande preoccupazione per la difficile situazione in cui versa il comparto dei call center, di cui fa parte in maniera importante la realtà di Teleperformance di Taranto, che con i 2000 dipendenti ed i 1000 collaboratori a progetto, costituisce la seconda realtà produttiva presente sul territorio dopo l’Ilva.

Già questo dato è di per sé allarmante da un punto di vista di tenuta sociale, vista la grave crisi che sta vivendo l’intera città e Provincia – si legge in una nota congiunta redatta dai sindacati al termine dell’assemblea con i lavoratori -. Come già ribadito in diversi appuntamenti, siamo arrivati allo scadere del famoso accordo di gennaio 2013, per cui riteniamo essenziale fare quadrato insieme sulla prossima vertenza, stabilendo sin da subito un percorso che mette insieme parti sociali, lavoratori e istituzioni per affrontare in maniera importante la vertenza, con l’obiettivo di evitare risvolti traumatici”.

Su questa base, è nata l’idea di convocare l’assemblea di sabato, a cui è stato chiesto alle personalità politiche presenti, di sottoscrivere “impegni che ognuno dovrà portare nelle sue istanze, indispensabili per dare risposte concrete ai lavoratori di Teleperformance Taranto e di tutto il comparto dei call center”. I punti su cui i sindacati hanno chiesto sostegno sono essenzialmente sei: limitazione delle disposizioni del Jobs Act in materia di disciplina sui licenziamenti individuali e collettivi; contrastare le disposizioni in materia di incentivi previsti con la legge di stabilità, poiché produce un danno irrimediabile nei confronti di quei cali center che hanno stabilizzato è che incentiva dumping; sostenere una battaglia istituzionale a tutti i livelli per l’approvazione di una legge che regolamenti il sistema degli appalti, garantendo l’assegnazione delle commesse nel rispetto del contratto nazionale di lavoro e delle disposizioni in materia di sicurezza; immediata esigibilità della normativa prevista dal decreto Sviluppo del 2012 in materia di delocalizzazioni; attivazione immediata di tavoli istituzionali con le istituzioni preposte per organizzare azioni rapide ed efficaci di contrasto ai cali center dei sottoscala; contrasto alle disposizioni del JOBS ACT in materia di collaborazioni a progetto che condannano al precariato perenne gli attuali.

Su tutti questi punti – conclude la nota dei sindacati di categoria – le organizzazioni sindacali ci mettono la faccia e la firma. Chiediamo alle istituzioni di fare lo stesso, sottoscrivendo il nostro documento in via ufficiale”. Il documento è stato firmato da Remo Pezzuto (segretario provinciale del Prc), Dante Capriulo (consigliere comunale e provinciale di Taranto), Annarita Lemma (consigliere regionale del Pd), Francesco Cosa (assessore al Lavoro del Comune di Taranto), i consiglieri comunali Alfredo Spalluto, Gianpaolo Vietri, Gianni Liviano, Cosimo Cotugno, Francesco Venere e Tommy Lucarella (segretario cittadino del Partito Democratico).

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