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Ilva, Panarelli (Fim Cisl): “Ora bisogna rilanciare lo stabilimento”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del segretario generale della Fim-Cisl di  Taranto e Brindisi, Cosimo Panarelli.

Con la conversione in legge del Decreto Taranto, le misure contenute al suo interno serviranno per garantire il completamento dei lavori previsti per la messa a norma dello stabilimento, oltre a consentire all’amministrazione straordinaria la gestione dell’intero processo produttivo. Alle piccole e medie imprese fornitrici dell’Ilva sono destinati 35 milioni di euro del fondo di garanzia per l’accesso al credito. All’Ilva viene concesso di ricevere finanziamenti fino a 400 milioni di euro. Anche gli 1,2 miliardi sequestrati nel 2013 ai Riva, saranno destinati solo ed esclusivamente per l’ambientalizzazione dello stabilimento.

Passi in avanti importanti che, se accompagnati dalla ripresa produttiva, potranno mettere in rampa di lancio lo stabilimento tarantino. È necessario che l’Ilva torni, nel più breve tempo possibile, ad esercitare un ruolo da protagonista nell’ambito del mercato mondiale dell’acciaio. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che il management aziendale assuma la forma strutturale più adatta alle esigenze, ricostruendo in fretta la rete tecnica e operativa utile a garantire una adeguata gestione della fabbrica.

Per certi versi, oggi all’interno dell’Ilva, si avverte uno stato di incertezza anche a causa degli effetti dell’amministrazione straordinaria. Serve quanto prima un intervento mirato al superamento di queste difficoltà. L’intera fascia di controllo, oggi, vive una condizione, a dir poco imbarazzante: sono stati lasciati soli e senza alcuna tutela per l’espletamento delle proprie funzioni. Lavoratori che per la legge ricoprono un ruolo importante, in quanto responsabili delle attività lavorative sugli impianti.

Gente particolarmente esposta anche sul piano giuridico che corre il rischio di dover pagare di tasca propria. Alla Fim non interessa la materia giuridica, ma avere alle proprie spalle un’azienda che intervenga a loro difesa. Anche per queste ragioni auspichiamo che i commissari, oggi chiamati alla conduzione dell’Ilva, si adoperino affinché queste criticità vengano superate con immediatezza. L’Ilva di Taranto deve ritornare a viaggiare spedita verso l’importante obiettivo del risanamento ambientale, salvaguardando i livelli occupazionali.

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