Comune di Taranto: perché non agevolare la partecipazione popolare?
TARANTO – Da tempo abbiamo proposto a questa Amministrazione comunale, fra le altre cose, di dotarsi di un Albo delle libere forme associative e di Consulte tematiche in vari ambiti di sviluppo della città. Si tratta di strumenti già in vigore in moltissime città italiane, che agevolano la partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione di politiche di crescita del territorio. A che punto siamo? Dalla prima richiesta ufficiale, formalizzata ormai cinque anni fa, poco o nulla si è mosso. Lo scorso anno fummo ricevuti dalle commissioni comunali competenti in materia, ossia Affari Generali e Servizi, occasione nella quale illustrammo ragioni e obiettivi della nostra proposta. Poi altri incontri con dirigenti e amministratori, fra quelli armati di maggiore volontà, anch’essi però costretti a fare i conti con una scarsissima volontà politica di aprirsi alla trasparenza e alla partecipazione.Eppure i vantaggi per la città sarebbero innumerevoli: la trasparenza, l’istituzionalizzazione e la continuità nel rapporto tra Amministrazione e società civile, l’individuazione di politiche partecipate di crescita della città, la possibilità di programmare strategicamente le iniziative di interesse pubblico, la razionalizzazione delle risorse attorno ai progetti condivisi. Ma visto che non ci lasciamo scoraggiare nel pretendere una città migliore, abbiamo fornito ai decisori politici due regolamenti-quadro già belli e pronti per normare i due istituti. Abbiamo studiato i casi più virtuosi in giro per l’Italia e abbiamo steso i documenti mettendoli a disposizione di tutti i movimenti della città. Ora sarebbe opportuno che questi si compattassero per spingere insieme verso l’obiettivo, in modo da dare finalmente una casa, in contesti riconosciuti e permanenti, alle tante idee che fermentano in città.
Massimo Ruggieri (TargatoTA)
http://www.targatota.org/2015/02/sviluppo-albo-e-consulte-il-comune.html
