Insoddisfacenti le proposte portate al tavolo e che hanno raccolto la soddisfazione di alcuni: 1. concessione, per un periodo di 3 mesi, di un acconto pari all’80% delle commesse eseguite a far data dal 21 gennaio 2015; 2. concessione, per i periodi successivi di un acconto pari al 60% delle commesse e del residuo 40% a 30 giorni data fattura; 3. sospensione delle azioni esecutive e cautelari, dei pagamenti delle cartelle esattoriali e delle imposte sino a data del 15 settembre p.v. (di fatto, un autofinanziamento delle imprese che hanno l’obbligo, però, di versare ingenti somme di denaro in un’unica soluzione, entro il 20 dicembre 2015); 4. stanziamento del fondo di garanzia che assiste l’ulteriore indebitamento degli autotrasportatori (che invece vantano crediti verso lo Stato); 5. prededucibilità dei crediti vantati dalle imprese (da chiarirsi quando e come).
Nei fatti, si esce da quel tavolo senza garanzie concrete in merito al pagamento dei crediti pregressi, delegittimando le reali motivazioni che avevano determinato i presidi permanenti allo stabilimento dal lontano 20 gennaio 2015. In totale disaccordo con quanto diffuso ieri da alcuni rappresentanti sindacali, riteniamo che questi punti, laddove approvati con il benestare di qualche soggetto lontano dai veri interessi dell’autotrasporto, impongano agli operatori del trasporto di riflettere seriamente sulle sorti delle loro imprese.
NOTA STAMPA TRASPORTOUNITO FIAP
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