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Falò di San Giuseppe, i Verdi denunciano i rischi nel quartiere Salinella

Riceviamo e pubblichiamo il testo di una lettera inviata da Ada le Noci e Luca Piccione, co-portavoce cittadini dei Verdi, al sindaco di Taranto, all’assessore all’Ambiente, al Comandante della Polizia Municipale, al Dipartimento di Prevenzione della Asl e al comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Anche quest’anno, come ogni anno, si ripropone la situazione incresciosa delle cataste di rifiuti pronte ad essere bruciate in numerose zone della città in occasione della festività religiosa di San Giuseppe. Emblematica è la situazione nel rione Salinella. Quest’anno, più che in ogni altra precedente “edizione” di questo barbaro rituale, il volume del materiale ammassato risulta essere di proporzioni abnormi, tenuto conto peraltro del fatto che siamo ancora a distanza di un mese dal 19 marzo.

Riteniamo che le tradizioni degne di tutela storica vadano rispettate. Tra queste anche quella del falò di San Giuseppe, ma non certo in un contesto cittadino. Ricordiamo inoltre che lo scorso anno, tra le tonnellate di legname di risulta, sono state arse centinaia di assi divelte (rubate!) dal pattinodromo sito nel quartiere Salinella, nel totale silenzio e nella consueta inerzia dell’amministrazione comunale.  AMIU e Polizia Municipale sollecitate da un consigliere comunale, dovettero indietreggiare e rinunciare ad ogni azione di pulizia e bonifica di fronte all’ostilità dei residenti, sebbene avessero provato un’azione notturna.

E’ superfluo sottolineare che il materiale legnoso in questione, misto a numerosi rifiuti plastici, è nella quasi totalità trattato con vernici e collanti altamente tossici. Pertanto, in caso di combustione, gli effetti sono di natura ambientale e impattano direttamente la salute e l’incolumità pubblica. A poco più di 50 metri dal sito c’è la clinica Villa Verde, una struttura medica che ospita reparti di terapia intensiva, nonché di degenza e di riabilitazione post-cardiologica.  Auspichiamo che il buon senso e l’azione doverosa, ferma e perentoria delle istituzioni e di tutti gli organismi competenti prevalga sulla nota ostilità dei residenti. La nostra città, perdurando l’impatto inquinante dell’area industriale, non può concedersi un’altra nube di veleni. La presa di coscienza civica e la cultura ambientalista passano anche e soprattutto attraverso semplici pratiche e piccole dimostrazioni di attenzione al bene comune e alla salute del prossimo.

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