Sul fronte delle misure a sostegno dell’indotto, è stato chiarito che la prededucibilità dei crediti con l’Ilva anteriori all’ammissione in amministrazione straordinaria riguarderà le Pmi (come definite dalla raccomandazione Ue del 2003) che hanno effettuato prestazioni «necessarie al risanamento ambientale, alla sicurezza, alla continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali nonchè all’attuazione del Piano Ambientale». Si allarga dunque il bacino delle imprese dell’indotto di Taranto che godranno una maggiore garanzia sul pagamenti dei propri crediti.
Votato anche l’emendamento a sostegno dell’autotrasporto e delle piccole imprese che prevede lo stop fino al 20 dicembre 2015 ai pagamenti dovuti per cartelle esattoriali. Sospesi anche i versamenti dovuti per pagamenti erariali (Iva, Irpef, Irap ecc..) che scadono nel periodo compreso fra la data di entrata in vigore della legge salva Ilva e il 15 dicembre 2015. Per lo stesso periodo sono sospese le procedure esecutive e cautelari relative a questi tributi. Sale a 35 milioni il fondo di garanzia a sostegno delle Pmi dell’indotto e del territorio di Taranto. E vengono portati a 10 milioni di euro i fondi per la messa in sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell’area ex Cemerad ricadente nel Comune di Statte in provincia di Taranto. Il decreto, modificato dalle Commissioni, ribadisce all’agosto 2016 il termine ultimo per realizzare il Piano Ambientale previsto dal Dpcm del 14 marzo 2014.
C’è l’ok anche all’emendamento dei relatori che autorizza la Regione Puglia a stanziare 5 milioni di euro per «effettuare interventi per il potenziamento della prevenzione e della cura nel settore della onco-ematologia pediatrica della provincia di Taranto». L’emendamento votato è stato riformulato e non compare più il riferimento al «Piano per la realizzazione di un Polo di onco-ematologia pediatrica». Non passa invece un altro emendamento dei relatori sull’ampliamento della dotazione organica dell’Arpa bocciato dalla Bilancio ex art.81. Infine, va detto che l‘aula del Senato ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni al decreto sull’Ilva. L’assemblea è quindi passata al dibattito generale sul provvedimento che scade il 6 marzo prossimo.
(ANSA)
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