La difficile situazione economica e gestionale dell’ILVA, garantita solo in apparenza e in maniera strumentale dall’ennesimo decreto di Stato, viene ulteriormente mortificata dalla inconsistenza dell’azione amministrativa cittadina. Da mesi il Sindaco balbetta ipotesi risolutive improbabili, non riuscendo a produrre null’altro che missive accorate al Ministro di turno, facendosi portavoce, al pari di Renzi, unicamente delle istanze della massa creditoria Ilva. La Giunta è concentrata sulle manovre contabili per scongiurare l’ennesimo dissesto. Il Consiglio, sempre più inconsistente nelle esternazioni dei gruppi e dei singoli, non ha mai ratificato un atto programmatico o di indirizzo.
Il pensiero sin troppo eloquente dell’assessore Baio, peraltro drammaticamente condivisibile, si pone come sigillo al penoso quadro generale. Il suo imbarazzante siparietto è amplificato oltremodo dalla funzione istituzionale ricoperta che, almeno in linea teorica, dovrebbe essere garante dell’intera comunità, ma che in pratica si è allineata alla politica monoculturale dell’acciaio, dimenticando in modo sistematico e colpevole le vittime più deboli del disastro ambientale, e cioè gli agricoltori, gli allevatori e i mitilicoltori. Sui malati e sui morti poi c’è il solito e inammissibile silenzio. Come Verdi di Taranto, riteniamo che, in questo momento di totale vuoto politico, sia doveroso tentare almeno di recuperare un minimo di credibilità agli occhi del Paese. Pertanto chiediamo le dimissioni dell’assessore Baio per manifesta incapacità di far valere i diritti degli abitanti di questa città”.
Ada le Noci e Luca Piccione – co-portavoce cittadini Verdi
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