Uno dei portavoce degli autotrasportatori, Giacinto Fallone, parla di “ultima spiaggia. Andremo a Roma e vogliamo essere 1.000. Daremo l’ultima possibilità allo Stato e al signor Renzi. Avremo così la coscienza pulita di aver compiuto ogni attività possibile e responsabile”. In mancanza di segnali positivi, i manifestanti non escludono il blocco totale delle forniture al siderurgico. Anche ieri gli autotrasportatori sono rimasti in presidio davanti alla portineria C dell’Ilva e consentito l’ingresso solo a 20 mezzi per rifornire di materie prime lo stabilimento. “Siamo uomini alla disperazione – spiega Fallone – da otto mesi, senza soldi e da un mese in un piazzale alla polvere e al freddo con le famiglie in forte difficoltà per il soddisfacimento dei bisogni minimi. Vergogna: non mi stancherò di gridarlo”.
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