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Ilva e indotto, Fim-Uilm-Usb: uguali diritti per tutti i lavoratori

TARANTO –  Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta delle segreterie territoriali di Fim, Uilm e Usb.

A fronte degli emendamenti finora prodotti, ultimo quello del 26 gennaio scorso che, pur registrando passi in avanti, nei fatti non hanno attutito l’incertezza sulla risoluzione dei problemi che da tempo affliggono il sistema Ilva,le segreterie territoriali di FIM, UILM e USB ritengono necessario continuare a sollecitare gli organi di Governo, attraverso nuove ed incisive iniziative.

Per FIM, UILM e USB esiste un’unica Ilva (sociali – appalto – territorio), pertanto giudicano non più rinviabili da parte del Governo risposte concrete e urgenti per fronteggiare la crisi. Le forti difficoltà registratesi nell’ultimo anno, considerata la mancanza delle necessarie risorse (costituite da crediti delle aziende), ha logorato l’intero sistema, producendo un vero dramma sociale tra quelle migliaia di lavoratori, da mesi senza retribuzione.

Per noi le professionalità dei lavoratori dell’appalto sono un patrimonio da non disperdere in una fase fondamentale quale è quella per l’ambientalizzazione dell’Ilva e della tenuta, sicurezza e produzione degli impianti.

Per queste ragioni facciamo appello al Governo, affinché il Decreto legge in via di approvazione contenga nel suo interno garanzie dei crediti, tali da salvaguardare adeguatamente l’esistente tessuto industriale.

FIM, UILM e USB continueranno a seguire con grande attenzione l’evolversi dell’iter di conversione del decreto, assicurando che, in assenza delle attese risposte sui già noti problemi – certezza delle risorse necessarie (salvaguardia occupazionale indotto e appalto compresi e integrale applicazione delle prescrizioni AIA nei tempi e modi stabilite nel precedente Decreto) – riprenderanno la mobilitazione, che inevitabilmente vedrà coinvolti anche i lavoratori sociali, previa loro consultazione.

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