«In sostanza – afferma il sindaco – come si evince chiaramente dai referti del Dipartimento di prevenzione del Servizio Veterinario della ASL di Taranto, la moria può essere stata causata dalla presenza di un elettrodotto che sorvola la zona in cui sono stati rinvenuti i gabbiani morti. La politica del sospetto, messa in campo artatamente da chi non sa far altro che arrampicarsi su specchi creando allarmismo tra la popolazione solo per il forte rumore provocato dalle proprie unghie che non riescono ad aggrapparsi ad altro se non alla falsità, si scioglie come neve al sole. Plaudo – continua Tamburrano – al lavoro scrupoloso messo in campo dalla ASL e al contempo invito tale istituzione, congiuntamente all’ARPA, a comunicare con ogni mezzo tutte le attività di verifica avviate nella nostra provincia aventi come tema la tutela dell’ambiente.
Chiederò – dichiara il sindaco – all’ARPA, in modo ufficiale, tutta la documentazione inerente alle rilevazioni delle emissioni effettuate sui camini degli inceneritori di Massafra e Taranto. Una volta acquisiti i dati, sarò prontissimo a mettere in atto ogni utile iniziativa, anche rivolgendomi alla Procura della Repubblica, per far cessare l’attività degli impianti che non rispettano i limiti previsti dalla legge.
Io – conclude il sindaco – per “forma mentis”, consapevole dei danni che può provocare una avventata considerazione, sono pronto ad accertare, con scienza, coscienza ed in modo inequivocabile il rischio esistente, al fine di salvaguardare la salute pubblica da potenziali fonti di inquinamento esistenti. Prima di “disastrare” ulteriormente il territorio con una “artata comunicazione”, bisogna accertare sempre i fatti. I “misfatti”, poi, certamente non occupano le stanze dove opero, sia al Comune di Massafra, sia alla Provincia di Taranto».
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