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Bonifica del Mar Piccolo, Legambiente: i fatti “stanno a zero”

Sono passati quasi 300 giorni da quando ARPA Puglia ha presentato alla Cabina di Regia lo studio sullo stato ambientale del  Mar Piccolo propedeutico alla sua bonifica. Uno studio rimasto “segreto” fino ai primi di novembre quando, finalmente, dopo mesi di insistenze di Legambiente e richieste di accesso agli atti, nostre e di altri cittadini di Taranto (e anche di InchiostroVerde, il primo sito a pubblicare i contenuti dello studio, ndr che inseriamo in questo comunicato per correttezza nei confronti dei lettori),  ARPA ha potuto renderlo noto.

Da quando è stato reso pubblico sono passati quasi tre mesi, ma di interventi concreti che vadano nella direzione della bonifica del Mar Piccolocontinua a non esserci traccia. Non c’è traccia neanche di un confronto pubblico sulle ipotesi in campo e sulle indubbie problematicità che esse presentano, considerato che per anni sul Mar Piccolo si sono riversati gli effetti delle attività dell’Ilva, dell’Arsenale e della Marina Militare.

Nell’ultimo decreto Ilva, all’esame del Senato, anzi, sono contenute norme che non possono non destare una forte preoccupazione. Nel decreto infatti è previsto che il Commissario straordinario per la bonifica debba predisporre un Programma di misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’intera area di Taranto, ma non viene fissato alcun termine per la relativa predisposizione, né vengono stanziate risorse aggiuntive.

Forte appare il rischio che il tempo continui a trascorrere inutilmente senza che vengano effettuati i rilevanti interventi necessari per la bonifica del mar Piccolo e che le risorse stanziate con decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129, convertito dalla legge 4 ottobre 2012, n. 171, già insufficienti, possano  essere “distratte” e  utilizzate per altre operazioni di bonifica, pure necessarie, ma cui andrebbero destinate risorse aggiuntive rispetto a quelle finora individuate.

Chiediamo quindi che il decreto venga modificato e che:

  1. come per altri interventi previsti per Taranto, venga fissato un termine ravvicinato – 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione – per la predisposizione del Programma di bonifica,
  2. venga specificato che le risorse stanziate per la bonifica del mar Piccolo restano destinate alla urgente attuazione dei primi interventi di bonifica del mar Piccolo stesso,
  3. si stanzino ulteriori risorse per la bonifica dell’area di Taranto.

Sono passati sei mesi dalla nomina dell’attuale Commissario per le bonifiche di Taranto, la dottoressa Vera Corbelli. “Il mio obiettivo è dare risposte al territorio e alla popolazione che finora ha visto ben poco” è una sua recente dichiarazione apparsa sulla stampa. Alla dottoressa Corbelli torniamo a chiedere un incontro: la bonifica del Mar Piccolo non può continuare ad attendere nel silenzio e – per ora –  i fatti “stanno a zero”.

NOTA STAMPA DI LEGAMBIENTE

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