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Alenia, la Fismic Confsal: “E’ ora di lottare tutti uniti”

Moretti si appresta ad attraversare il Rubicone e, come accadde nella storia, senza trovare alcuna resistenza. Il Cda di Finmeccanica sembra abbia stabilito, con il termine poco chiaro di attività passanti, una cessione di ramo dell’azienda Alenia in termini di fatturato, nel programma B787, di 300 milioni di euro a favore di Boeing. Se tali informazioni riportate da diversi media rispondono al vero, la scrivente esprime la sua netta contrarietà a tali scelte scellerate.

Ma forse Mauro Moretti non sa che ogni giorno nello stabilimento si stanno perpetrando situazioni pericolose per la vita dello stesso come la cessione di pacchetti lavoro acquisiti negli anni che comportano alta specializzazione e corsi specifici, a favore di altre ditte dell’indotto, i cui lavoratori, non per loro colpa, non rispetta a pieno le dinamiche di sicurezza e di dignità e sotto la frusta del padrone, sono costretti a turni e straordinari stressanti pur di portare a termine il proprio lavoro a scapito anche del know how acquisito negli anni.

Stiamo pagando la profonda incapacità di gestione di chi per anni ha ignorato i problemi e che oggi getta la patata bollente nelle mani dei lavoratori, che sono trattati come cose e non come risorse umane, aggrediti nella professionalità e paragonati solo ai fannulloni, come fossero una zavorra. Si danneggia un territorio che ha investito vari milioni di euro di soldi pubblici sul progetto.

Siamo vittime di una gestione che da anni tratta il nostro territorio come terreno di conquista. Hanno però dimenticato le incaute scelte industriali e gli sprechi cronici che hanno caratterizzato la vita e quindi le sorti di questa fabbrica: decisioni aziendali dettate non dall’analisi e dalla programmazione industriale, ma da una gestione miope nonché politica con la p minuscola, la scelta di fornitoti selezionati prevalentemente sulla direttrice Torino/Napoli, sia per le piccole forniture, sia per attività di forniture produttive; a tutto questo si aggiunge la totale inesistenza di meritocrazia.

Le responsabilità, sia nei confronti di Boeing, sia della stessa Finmeccanica, in termini di qualità e consegne, oltre che di costi e di sprechi, sono dovute a un’assenza di modello organizzativo e di un piano corretto di sviluppo industriale, che può essere riparato mettendo le persone giuste al posto giusto e non al contrario. Le organizzazioni sindacali non devono più rimanere alla finestra ad attendere gli eventi, per poi intervenire al dichiarato decesso dell’attività produttiva e alzare le bandiere. E necessario intervenire per tempo al fine di evitare che ulteriori e importanti segmenti produttivi non abbandonino il territorio jonico-salentino privilegiando, per ragioni puramente politiche, altri e ulteriori invasori.

L’incontro di martedì per la FISMIC sarà cruciale per stabilire realmente quello che sarà il futuro dei lavoratori e dello stabilimento. Se dopo l’incontro non sarà redatto un verbale congiunto (azienda e sindacato) dal quale possa emergere la reale prospettiva produttiva, la FISMIC, a tutela dei lavoratori e dell’intero territorio avvierà una serie d’iniziative non escludendo uno sciopero generale. Si deve riconquistare la professionalità di tutti i lavoratori. La sicurezza la speranza in un futuro migliore e l’orgoglio d’appartenere al core business di questo progetto.

Direttivo RSU e segreteria FISMIC CONFSAL

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