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Ilva, tanti i nodi da sciogliere – Atteso emendamento su indotto

TARANTO – Si è svolta ieri sera in Ilva una riunione tra il capo del Personale dello stabilimento, Enrico Martino, i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm e le rappresentanze sindacali unitarie. Assenti i commissari straordinari Corrado Carruba ed Laghi che nel pomeriggio avevano incontrato dirigenti e funzionari dell’Ilva, i custodi giudiziari, il presidente di Confindustria Taranto e una delegazione di imprenditori dell’indotto. Diversi gli argomenti trattati nel corso della riunione, che inizialmente era stata fissata per il primo pomeriggio. Innanzitutto, gli ammortizzatori sociali per il personale in esubero, e a questo proposito ieri i commissari hanno dato disponibilità a confermare i contratti di solidarietà: il tutto tramite atto formale e sino al prossimo 28 febbraio. Sospesa invece l’ultima ora di solidarietà sul turno per i normalisti.

Resta invece molto critica la situazione riguardante la carenza di forniture di materie prime, a seguito della sospensione delle stesse da parte dei fornitori, che vantano crediti che nell’ottobre scorso il direttore dello stabilimento Renon aveva quantificato in oltre 400 milioni di euro. Oggi al Mise è in programma un incontro per provare a sbloccare anche la situazione dell’autotrasporto: ieri erano decine e decine i camion fermi all’ingresso della portineria C dell’Ilva. L’azienda non solo non riesce ad avere rifornimenti di materie prime, ma soprattutto non riesce a far uscire il prodotto finito. Per quanto riguarda invece le ditte dell’indotto, domani dovrebbe essere presentato alle commissioni del Senato un emendamento al testo del decreto legge approvato dal governo lo scorso 24 dicembre, che garantisca alle stesse di ottenere i crediti vantati nei confronti dell’Ilva. A tal proposito però, durante la riunione di ieri è emersa la notizia che il ministero del Lavoro ha chiesto l’elenco di tutte le ditte dell’indotto e dell’appalto, con la precisa indicazione di indicare anche il numero e i nominativi dei singoli dipendenti.

COMMENTO: UN INTERO SISTEMA AL COLLASSO IN UN MARE DI IPOCRISIA E IGNORANZA

Le partite che si stanno giocando sono tante. E’ chiaro che un intero sistema sta collassando. E che nulla sarà più come prima nell’Ilva. Sia oggi, che domani quando e se l’azienda dovesse passare in mano a privati. Ma su queste colonne negli anni abbiamo scritto e denunciato tutto quello che accadeva e che sarebbe accaduto. Oggi assistiamo silenziosi a quanto accade. Consapevoli di aver fatto tutto quello che era in nostro possesso per informare i cittadini e i lavoratori. Tutto il resto sono chiacchiere da bar. E idiozie da social network. Per chi ancora oggi crede che essere un leone da tastiera sia un vanto. E per chi ha un’idea molto snob di giornalismo. Dimentico di quanto non ha fatto quando poteva. E di ciò che ha fatto quando non doveva. Magari un domani la vera verità su tutto quanto verrà finalmente fuori. Magari un domani ci si ritroverà finalmente faccia a faccia, magari in un incontro pubblico. Chissà. Intanto lasciamo che tanti personaggi si divertano a sguazzare nel ridicolo. Noi non possiamo far altro che salutarli di rimando. Lasciandoli nella loro assoluta ignoranza e mediocrità. Saluti.

Gianmario Leone

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